Bus turistici e assunzioni, su Capri l'ombra della camorra

Bus turistici e assunzioni, su Capri l'ombra della camorra
di Dario Sautto
Mercoledì 17 Giugno 2020, 09:00
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L'affare trasporti sull'isola «sporcato» da corruzione, assunzioni pilotate e favori sessuali, con l'ombra della camorra stabiese pronta a inserirsi nel business tramite imprenditori di fiducia. C'è tutto questo in una doppia inchiesta condotta dai finanzieri del nucleo di Polizia economico finanziaria di Napoli e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia partenopea (procuratore Gianni Melillo, sostituti Henry John Woodcock e Giuseppe Cimmarotta), che ha portato ieri all'esecuzione di una prima ordinanza di applicazione di misure cautelari nei confronti di un dirigente della Città Metropolitana e di due imprenditrici capresi, con un totale di sette persone indagate. Tra queste, a piede libero, spicca il nome di Alfonso Ronca, titolare della più grande azienda di trasporto pubblico della penisola sorrentina, ritenuto in odore di camorra per i suoi rapporti con il clan D'Alessandro di Castellammare.

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Si parte da Capri, dove sono ipotizzati i reati di corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio e falso ideologico commesso da pubblico ufficiale, contestati a vario titolo a Giuseppe De Angelis, 60 anni, dirigente della Città metropolitana, e alle imprenditrici Roberta Ramona Mazzarella, 45 anni, la «dama bianca» manager di Capri Sightseeing, e Anna La Rana, 75 anni, amministratrice di Sippic Funicolare di Capri, avvocatessa molto nota per il suo impegno nel sociale e nella politica. Per De Angelis è stata disposta l'interdizione dai pubblici uffici per un anno con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Divieto di esercitare attività di impresa per un anno per la Mazzarella, mentre ad Anna La Rana è stato imposto il divieto di dimora a Capri. La figura di De Angelis emerge nell'attività di rilascio di un'autorizzazione alla Capri Sightseeing per il trasporto dei turisti in un percorso circolare dell'isola, con partenza e arrivo al terminal di Marina Grande. Un servizio bocciato già nel 2016 dai Comuni di Capri e Anacapri per evitare troppo traffico sull'isola, soprattutto lungo lo stesso percorso dei bus di linea. La relazione con la Mazzarella, però, spinge il dirigente a forzare la mano, rilasciare il primo permesso e chiedere alla Regione di fare altrettanto, con tanto di solleciti. Secondo i pm De Angelis ottiene i favori sessuali e anche l'assunzione di un amico come autista, nonostante questi non abbia né i requisiti né le competenze per guidare i bus scoperti.
 

 

Nel suo percorso la Sightseeing incontra due ostacoli: la richiesta datata 2016 avanzata dalla Beducci trasporti, competitor di Ercolano, e il ricorso al Tar da parte del Comune di Capri. Ma De Angelis, raccontano le intercettazioni, non si perde d'animo e per favorire la «dama bianca» dei trasporti avvia una serie di controlli mirati contro bus, NCC e taxi sull'isola. Per tutte le pratiche, raccontano le intercettazioni, «De Angelis a disposizione di quella (Mazzarella) ha messo l'ufficio, quelli che fanno le autorizzazioni e le pratiche». Un passaggio ritenuto significativo dagli investigatori, che così scoprono come nel settembre 2018 l'istanza presentata dalla Capri Sightseeing scavalchi l'altra richiesta già parzialmente bocciata due anni prima. A gennaio 2019, dopo un sollecito di De Angelis, la Regione chiede un'integrazione alla Mazzarella che produce altra documentazione sui servizi offerti ai turisti: tariffa, hostess di bordo, traduttore simultaneo. A febbraio torna alla carica Beducci, che però viene «scoraggiato» dallo stesso De Angelis, mentre arriva il parere favorevole per l'imprenditrice caprese. Il ricorso al Tar del Comune di Capri blocca il servizio, ma a inizio maggio «De Angelis scrive il gip Maria Luisa Miranda arriva a disporre una serie di controlli e di ispezioni sulle società che svolgono trasporto di linea concorrenti». Il 5 giugno, il Tar sospende l'autorizzazione della Capri Sightseeing, che ricorre al Consiglio di Stato. Gli inquirenti ascoltano un altro imprenditore «rivale», Raffaele Staiano, il vicesindaco caprese Roberto Bozzaotre e lo stesso Silvio Beducci. A luglio il Consiglio di Stato ribalta il Tar e riabilita la Capri Sightseeing, confermando secondo l'accusa che le pressioni di De Angelis avevano funzionato.

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Nel frattempo, la Mazzarella aveva preparato il «piano B», chiedendo l'intervento di Alfonso Ronca per scoraggiare Beducci: «Non fare niente, li chiamo io e te li faccio togliere da torno», aveva detto in quell'occasione l'imprenditore ritenuto vicino ai boss stabiesi.
Lo stesso Ronca che prova a finanziare in maniera occulta la Mazzarella nell'acquisto di 14 mezzi da Anna La Rana, che nel frattempo questa è l'accusa manda un sms esplicito a De Angelis, chiedendogli il pagamento degli arretrati e comunicando l'assunzione dello stesso dipendente proposto dal dirigente alla Capri Sightseeing. Una manovra, quella degli arretrati da quasi un milione di euro concessi con una determina lampo, che viene effettuata in deroga e permette alla funicolare caprese di riprendere l'attività nell'estate 2019 senza intoppi. 

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