Carburante sporco: condannati
gestore e compagnia petrolifera

Carburante sporco: condannati gestore e compagnia petrolifera
Mercoledì 12 Luglio 2017, 16:02 - Ultimo agg. 16:03
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Finalmente una schiarita nella lotta tra cittadini e distributori di carburante a favore dei consumatori: quante volte è capitato di avere l’auto danneggiata per la presenza di acqua a seguito di un rifornimento? L’importante sentenza ottenuta da un cittadino napoletano, S. R., difeso dall’avvocato Carlo Claps, presidente di Aidacon Consumatori (www.aidacon.it) stabilisce un precedente di assoluta importanza in tema di risarcimento danni causati dalla presenza di acqua nel serbatoio dell’auto, a seguito di un rifornimento.

Il Giudice di Pace di Napoli (terza sezione giudice Cuccurullo, sentenza n. 20062/17) ha condannato, in solido, il gestore di una pompa di benzina, in uno alla compagnia petrolifera, al risarcimento dei danni ( € 1.600), oltre alle spese legali, per aver, illegittimamente, somministrato il carburante con abbondanti quantità di acqua, provocando, in tal modo, il danneggiamento del veicolo del malcapitato automobilista.

“Siamo di fronte a una sentenza importante - dice Claps - in quanto non è raro che alcuni gestori senza scrupoli, mescolino benzina e/o gasolio, con acqua. In moti casi, la quantità d’acqua è tale da danneggiare l’auto, con gravi danni economici a carico del consumatore. La sentenza è fodamentale perchè condanna anche la compagnia petrolifera, la quale spesso si nasconde dietro le responsabilità del gestore della stazione di servizio. Grazie a questa sentenza, sarà più facile per gli automobilisti ottenere il giusto risarcimento dei danni subiti”.

Come i cittadini possono richiedere il risarcimento? “In primo luogo è importante farsi rilasciare una ricevuta dal gestore della pompa (o effettuare il pagamento con carta di credito o bancomat); nel caso in cui, dopo il rifornimento, l’auto dovesse avere problemi, recarsi subito presso la propria officina di fiducia, far accertare la presenza di acqua nel serbatoio e farsi rilasciare certificazione tecnica; redigere un preventivo tecnico che quantifichi i costi per la riparazione o, in caso di riparazione effettuata, farsi rilasciare ricevuta di pagamento e/o fattura; recarsi presso la pompa di benzina ove si è provveduto ad effettuare il rifornimento, per denunciare il fatto e compilare l’apposito modulo per la richiesta del risarcimento danni. Fondamentale sarà denunciare l’evento dannoso entro due mesi dalla scoperta. Nel caso in cui il gestore e/o la compagnia petrolifera non provvedessero in tempi brevi al risarcimento dei danni, basterà affidarsi ad Aidacon Consumatori o al proprio legale di fiducia per ottenere giustizia”.
 
a.r.
 
 
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