Case occupate a Napoli, scatta il blitz contro gli abusivi ai Colli Aminei: «Cacciati i violenti»

Case occupate a Napoli, scatta il blitz contro gli abusivi ai Colli Aminei: «Cacciati i violenti»
di Leandro Del Gaudio
Sabato 15 Ottobre 2022, 09:00 - Ultimo agg. 16:00
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Avevano aspettato che una donna morisse, dal momento che erano perfettamente a conoscenza della sua età e delle sue condizioni di vita. Un minuto dopo l'arrivo della polizia mortuaria, sono arrivati loro: quelli del posto, quelli che aspettano, quelli che non hanno remore. E hanno occupato un'abitazione che invece doveva essere restituita agli uffici comunali e inserita all'interno di una graduatoria, per essere assegnata a un altro avente diritto. Storie napoletane, direttamente da viale Colli Aminei, dove - da tempo ormai - va di scena la caccia all'appartamento comunale. Dinamica simile - se non addirittura più grave - rispetto a quanto accaduto nello stesso edificio, sempre qui in viale Colli Aminei, all'interno di Parco Amendola: in questo caso è stato occupato un appartamento lasciato momentaneamente libero da una donna anziana e sola, che si era sottoposta per qualche giorno a una cura medica in ospedale. Neanche il tempo di lasciare casa, che gli sciacalli sono entrati in azione, in una guerra al ribasso, tra prepotenza e impunità: l'appartamento della malcapitata inquilina è stato svuotato, le sue cose sono state buttate via, mentre in casa sono entrati loro, quelli che aspettano. Che non hanno remore. E che sfondano la porta.

Ed è in questo scenario che ieri mattina lo Stato ha riaffermato la propria forza contro violenti e impuniti. Blitz della polizia municipale e di Napoliservizi, sotto il coordinamento dell'assessore alla Legalità Antonio De Iesu, che ha personalmente assistito alle operazioni, anche alla luce di quanto stabilito nel corso del comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza (di cui parliamo nella pagina affianco), a proposito della necessità di distinguere diverse forme di appropriazione del patrimonio pubblico.

Sono due gli sgomberi portati a termine nel corso della mattinata: a carico di soggetti che avevano preso possesso delle due case lasciate libere dalla signora deceduta e da quella costretta a rimanere per qualche giorno in ospedale. Sono scattate le denunce, le foto raccolte sul posto parlano da sole: siamo all'interno di Parco Amendola, sono stati tolti catenacci e serrature, che servivano a tenere sotto controllo i locali che erano stati occupati. All'interno le case erano in ottime condizioni - scenario domestico umile e decoroso al tempo stesso -, tanto da rappresentare un bottino per chi nella zona controlla gli alloggi comunali. Al momento non sono emerse contiguità tra gli occupanti e la camorra locale, anche se verifiche in questo senso - sull'intero fenomeno delle occupazioni abusive collinari - sono condotte dagli uomini della Mobile del primo dirigente Alfredo Fabbrocini. 

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Due appartamenti liberati, una spallata contro chi ha agito in modo subdolo e violento, mentre si attendono altri interventi in altre zone della città. Come è noto, al di là di Parco Amendola, il fenomeno del commercio di case comunali è radicato da tempo nell'intera area metropolitana. Non ci sono solo i lotti di alloggi popolari nelle zone di periferia (da Ponticelli a Soccavo e Pianura, passando per Scampia), dal momento che episodi simili sono stati registrati in pieno centro a Napoli. Parliamo dell'ormai famigerato caso degli alloggi occupati al civico 35 di via Egiziaca a Pizzofalcone, a pochi passi dai Palazzi istituzionali, dei principali monumenti cittadini, nel cuore del quartiere Chiaia. Ricordate la storia? A sollevare il caso, grazie alla pressante attività di denuncia del consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, è stato il parroco del posto, don Michele Pezzella, che aveva esortato a interrompere «la scellerata azione di usurpazione delle case dei più anziani». Ma non è finita. Perché sulla storia di Pizzofalcone, si attendono risposte da parte delle istituzioni, anche alla luce della determinazione mostrata dal prefetto di Napoli Claudio Palomba in questi mesi. È stato portato avanti un monitoraggio degli abusivi (per distinguere chi ha realmente bisogno di una casa e a che punto è collocato nella graduatoria regionale rispetto a chi agisce con violenza o interesse economico); poi si è impegnato il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, fino a dare vita a un'attività destinata a portare i propri frutti a breve. Un piano, quello del prefetto, condiviso dalla stessa Procura di Napoli. Anche a Pizzofalcone, facile immaginare, ci saranno sgomberi contro chi ha agito con violenza e impunità contro persone anziane e legittimi assegnatari. 

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