Napoli, dopo il Covid i Decumani tornano a vivere: folla, shopping e cultura

Napoli, dopo il Covid i Decumani tornano a vivere: folla, shopping e cultura
di Paolo Barbuto
Lunedì 8 Giugno 2020, 08:38 - Ultimo agg. 12:21
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Quando la gente ha iniziato a diventare tanta, i commercianti del centro storico hanno strabuzzato gli occhi. Un po' s'aspettavano che qualcosa avrebbe iniziato a muoversi, ma un assalto come quello di ieri mattina non l'avrebbe mai previsto nessuno. Strade affollate come nell'epoca senza virus, l'unica differenza rispetto a quei giorni vicini eppure lontanissimi, le mascherine sul volto. Decumani affollati soprattutto da napoletani, pochi ancora i turisti che, però, hanno scoperto la Napoli che cercavano, una città che vive e si muove anche nei suoi luoghi antichi, non trasformati in un parco-attrazione per catturare i visitatori.

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IL COMMERCIO
Non è andata benissimo, ovviamente, sul fronte delle vendite non food, anche perché una buona parte dei negozi non ha ancora optato per l'apertura domenicale, sicché le possibilità di fare shopping non sono state tantissime.
Affari d'oro, invece, per gli ambulanti che hanno ricominciato a invadere le strade strette con i loro lenzuoli pieni di roba contraffatta: soprattutto ai turisti quella roba piace, e piace tantissimo l'idea che la vendita sia effettuata senza paura, in pieno centro, senza che nessuno protesti o venga a controllare né, tantomeno, pensi di multare gli abusivi.
A dire la verità per i turisti un pizzico di delusione c'è stata: «Abbiamo deciso per Napoli nel nostro primo week end del dopo virus - dice Antonella di Preganziol che è venuta con il marito Giacomo - però non abbiamo potuto vedere tante cose: molti siti sono ancora chiusi, non è giusto». Come leggete nella pagina seguente, tanti luoghi turistici sono pronti alla riapertura. Nel frattempo le persone si sono riversate alla Napoli Sotterranea che ha riaperto già da giorni, e alla chiesa di Santa Luciella dove c'è la formula della visita ad personam con il luogo aperto per una sola persona (o una coppia, o una famiglia) che può godersi la visita senza la preoccupazione di condividere gli spazi con sconosciuti.
 

 

IL CIBO
È andata benissimo per bar, street food e ristoranti. Nel corso della mattinata i banconi con i babà e le sfogliatelle sono stati presi d'assalto, così come le friggitorie che hanno ricominciato a distribuire i cuoppi a ritmi che erano dimenticati da mesi. Tanti tavoli occupati anche nelle trattorie e nelle pizzerie del centro storico: non solo quelli esterni che garantiscono maggiore tranquillità sul fronte del distanziamento sociale, ma anche quelli interni, ben separati fra loro, dove napoletani e turisti si sono seduti senza mostrare preoccupazioni né timore. Questa prima domenica di giugno che ha regalato un imprevisto exploit di visite al centro storico, ha fatto cambiare prospettiva agli esercenti e al mondo che vive di turismo, eppure resta la grande incognita del prossimo futuro.

IL RIGORE
«Qui a Napoli non abbiamo nessuna paura, il virus sta andando via, lo dicono i numeri, e le persone sono tutte molto attente a rispettare le norme, soprattutto sull'utilizzo delle mascherine», è piacevolmente colpita Sara Milella, genovese di origini pugliesi che sta visitando la città. «Si respira un'aria di festa, di caos e cultura mescolati, ogni palazzo nasconde una storia, ogni angolo regala uno scenario imprevisto», Sara è emozionata per l'accoglienza e decisamente non impaurita. «Proprio questa deve essere la forza della città per rinascere sul fronte turistico: la serenità rispetto al contagio - Gabriele Casillo dell'associazione Corpo di Napoli chiede uno sforzo a tutti i napoletani - Perciò adesso tocca ad ognuno essere rigoroso e rispettoso delle norme.
Se resteremo con i contagi prossimi allo zero risorgeremo prima, diamoci una mano tutti quanti».

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