Coronavirus in Campania, 749 contagiati e 26 morti: finiti i posti letto negli ospedali anti-Covid

Coronavirus in Campania, 749 contagiati e 26 morti: finiti i posti letto negli ospedali anti-Covid
di Maria Pirro
Venerdì 20 Marzo 2020, 07:30 - Ultimo agg. 23 Marzo, 14:51
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Aumentano ancora: i «positivi» al coronavirus, le vittime in Campania. E i posti letto non bastano più: subito esauriti al Loreto Mare, l'ospedale partenopeo riconvertito per affrontare l'emergenza, e anche al Cotugno, in corsia e in rianimazione. Nel centro di riferimento per le malattie infettive, il pronto soccorso è stato chiuso il tempo necessario per la provvedere alla sanificazione, dopo la grande affluenza nella notte precedente.



Salgono infatti a 749 i casi accertati nella regione, 108 solo ieri. Occorre dunque aumentare innanzitutto i posti in rianimazione. E, per questo, è stata aggiudicata in tempo record la gara per i tre ospedali da campo: a Napoli, Salerno e Caserta. L'appalto è assegnato alla Med Engineering, società che nel pomeriggio ha eseguito un sopralluogo a Ponticelli per installare il primo modulo da 16 postazioni entro metà aprile. Costo dell'intera operazione: 15,5 milioni, senza ribassi. I manager della sanità, intanto, sono al lavoro per allestire nuovi reparti dedicati: la pediatria al Policlinico della Federico II, pronto già per l'ostetricia con le protezioni Covid-19; nella palazzina M, ad esempio, al Cardarelli, e ai Pellegrini, dove è stata liberata la medicina ma è anche salita la tensione quando un paziente lungodegente si è scoperto positivo al tampone. Test tra il personale e allarme tra gli altri ricoverati. Così in Irpinia: «Si registrano inaccettabili attese per le ambulanze al Moscati e gravi difficoltà al presidio di Ariano», accusa il governatore Vincenzo de Luca, che si impegna «per l'assunzione di personale con immediata verifica sull'organizzazione dei servizi». Ariano è peraltro uno dei comuni «in quarantena» ma c'è chi tenta di violare l'ordinanza: marito e moglie diretti in Svizzera ieri sono stati bloccati sulla statale. E a Caggiano, altro paese con divieto di entrata e uscita, è morto per coronavirus il parroco Alessandro Brignone, uno degli organizzatori del rito dei neocatecumenali finito al centro delle polemiche. E l'arcivescovo Andrea Bellandi ricorda che «ovviamente dovranno avvenire in forma strettamente privata come stabilito in questo tempo di emergenza». Non ce l'ha fatta anche un operatore del 118 (ma non a lavoro a bordo delle ambulanze), originario di Solopaca: il 57enne è la prima vittima nel Sannio. Il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, ribadisce la necessità da parte di tutti di «stare a casa». Salgono a sei con una 80 di Villanova del Battista, nella provincia di Avellino. Nel Casertano è morta una donna di 82 anni di Vitulazio, dopo la poliziotta. E una donna a Vietri. 
 

Ed è positivo al coronavirus il primario della rianimazione del Monaldi: in isolamento a casa, le sue condizioni non destano preoccupazione. Stesso esito del test per un medico che lavora a Napoli ma è di Barano d'Ischia, un medico di Sarno e un altro dell'ospedale di Marcianise (anche lui da qualche giorno è in quarantena con la sua famiglia). Così il sindaco di Saviano, Carmine Sommese, pure medico, scrive su Fb: «Sto bene». E aggiunge: «Spesso si rimane feriti da ciò che più si ama, dal mio aver combattuto, in prima linea e senza risparmiarmi». Non bastasse, un paziente in isolamento per sospetto Covid-19 ha tentato di dare fuoco al materasso del suo letto all'ospedale del Mare. Si tratta di un 53enne da due giorni in attesa del responso definitivo del tampone e, come tutti, senza questo, non può ricevere visite di amici e familiari. Nessuno ormai si sente al sicuro, e il virus si diffonde anche in Costiera. Cinque contagiati tra Vico e Sorrento. Si arriva a quota 24 a Torre del Greco. A Napoli Luigi de Magistris annuncia l'acquisto di 5mila mascherine: pesa il caso Asìa e l'allarme contagio tra giunta e consiglio comunale. Scarseggiano i presidi e non solo. «Si riescono a reperire con sempre maggiore difficoltà i farmaci antiretrovirali per il trattamento del Covid-19 nelle Terapie intensive, ma anche antibiotici e anestetici», afferma la presidente della Società italiana farmacia ospedaliera, Simona Creazzola, che racconta: «A Napoli si sta cercando di ordinarli in India, dove sembrerebbe esserci una disponibilità». Ma c'è anche una buona notizia. Anzi, due. La prima è il via ufficiale allo studio clinico sul farmaco anti-artrite usato per curare la polmonite severa da Codiv-19. Con 330 malati da trattare in tutta Italia e un cauto ottimismo. «Il fatto che due pazienti, che erano in gravi condizioni, siano stati estubati è un segnale positivo e di speranza anche per gli altri che abbiamo trattato nei giorni successivi e continuiamo a monitorare», spiega Paolo Ascierto, direttore dell'immunologia clinica del Pascale. Tempo un mese per capire «Per quella data avremo dati uniformi con criteri di inclusione stringenti, e riusciremo a calcolare il tasso di mortalità», aggiunge il primario di oncologia del Cotugno, Enzo Montesarchio. Il lavoro è infatti di squadra, sin dal principio tra realtà partenopee, da ieri tramite una piattaforma condivisa con i colleghi di di tutta l'Italia, e una sintesi finale affidata a Francesco Perrone, che guida con orgoglio le Sperimentazioni cliniche, sempre dell'istituto tumori di Napoli. 
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