Coronavirus a Napoli, il focolaio della Sonrisa brucia: è boom di contagi a Castellammare

Coronavirus a Napoli, il focolaio della Sonrisa brucia: è boom di contagi a Castellammare
di Fiorangela d'Amora
Martedì 18 Agosto 2020, 09:31
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Mai così tanti. Il numero dei positivi tra i comuni dei Monti Lattari continua a crescere in relazione al focolaio esploso all'interno della Sonrisa. Il comune maggiormente in ginocchio è Castellammare con 11 persone contagiate, di cui otto direttamente correlati al primo ceppo abatese. Ieri l'annuncio per due coniugi di 72 e 69 anni e il figlio di 35 anni, familiari dei titolari di Villa Palmentiello, l'altra struttura ricettiva chiusa dall'Asl. In totale sono 116 le persone in isolamento domiciliare, identificabili come cittadini positivi, casi sospetti o soggetti che hanno collegamenti con le strutture per cerimonie indicate dalla recente ordinanza regionale. Insomma una rete di contatti che ogni giorno si allarga sempre di più. L'esito dei tamponi effettuati nei giorni scorsi sta restituendo uno scenario preoccupante che potrebbe portare anche all'istituzione di nuove mini zone rosse o alla chiusura di attività e locali. In queste ore i responsabili dell'Asl Napoli 3 Sud assieme ai dipendenti comunali stanno provando a restringere il cerchio dei contatti dei positivi, che per ora sono tutti legati da rapporti di parentela. Ieri il sindaco Gaetano Cimmino ha annunciato quattro stabiesi contagiati, il quarto è un trentenne di rientro dalla Spagna. «Il virus non è mai sparito e, soprattutto in questa fase, bisogna prestare la massima attenzione - afferma il sindaco stabiese - rispettando rigorosamente le regole: saranno elevate sanzioni severe per chi non indosserà la mascherina all'aperto. La superficialità non è ammessa. Una sola leggerezza può mettere a rischio la vita di centinaia di persone». Cimmino dopo il caso della Sonrisa aveva già disposto fino al 23 agosto l'obbligo di indossare la mascherina all'aria aperta e la chiusura dei locali alle due di notte.
 


Allerta massima anche all'interno dell'ospedale San Leonardo, attrezzato dopo il nuovo ciclo di contagi all'analisi di tamponi d'urgenza. Esami che i ricoverati riescono ad avere in giornata e permettono di scongiurare la permanenza di sospetti all'interno dei reparti. Nell'unità di Ginecologia, ad esempio, le partorienti vengono tutte sottoposte a test rapido e tampone nel caso di positività dell'esame del sangue. Un doppio controllo necessario che ha scongiurato l'allontanamento di falsi positivi. È stato invece trasferito da Castellammare a Napoli un uomo di Torre Annunziata arrivato domenica in pronto soccorso con dolori al torace e febbre, sottoposto a tampone d'urgenza è stato poi trasferito all'ospedale del Mare. «Siamo tornati in trincea, l'allerta è sempre stata massima ma in questi giorni la pressione sta aumentando» commenta preoccupata la direttrice del San Leonardo Rosalba Santarpia. Proprio il direttore di presidio ha avviato una misura disciplinare nei confronti di un infermiere che nei giorni scorsi non ha rispettato il protocollo di sicurezza accompagnando un sospetto positivo in pronto soccorso. Si tratterebbe proprio del primo contagiato del focolaio di Sant'Antonio Abate, che prima di essere trasferito al Cotugno era arrivato privatamente al San Leonardo. La preoccupazione sale anche a Gragnano dove i positivi collegati al focolaio della Sonrisa sono otto più un ragazzo di rientro da Malta. Le persone in isolamento e i tamponi che sono stati fatti in queste ore sono circa 80. A Sant'Antonio Abate invece il peggio sembra passato. Dallo screening sulla popolazione effettuato tra il 14 e il 15 agosto sono stati realizzati 6500 test rapidi, 2150 tamponi. Di questi ieri sono stati analizzati 120 tamponi che hanno restituito un positivo. In totale sono 27 gli abatesi contagiati tra i residenti dell'ex zona rossa in via Croce Gragnano e altri che vivono nel paese. A Lettere, comune dove ha sede Villa Palmentiello, effettuati 56 tamponi: oggi lo screening continua. 

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