Covid in Campania, effetto scuole: è allarme in 145 Comuni, l'incubo della terza ondata

Covid in Campania, effetto scuole: è allarme in 145 Comuni, l'incubo della terza ondata
di Ettore Mautone
Venerdì 12 Febbraio 2021, 08:30 - Ultimo agg. 18:53
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Contagi tra i banchi e allarme Covid per circa 150 comuni a rischio terza ondata: in Campania sarà un cruscotto contenente il dettaglio dei dati epidemiologici - costantemente aggiornato e reso pubblico sul portale della Regione - ad accendere i fari nei territori di ogni provincia, nei comuni e anche nei singoli plessi scolastici. Un sistema di alert semplice, concepito per essere alla portata di tutti e per consentire ai sindaci, in veste di principale autorità sanitaria di un territorio, di assumere misure restrittive e chiusure necessarie a mitigare i contagi. Sarà compito dei responsabili Covid di ogni plesso scolastico informare i dirigenti e i primi cittadini dell'entità del rapporto tra numero di casi e popolazione servita.

A proporlo è l'Unità di crisi della Regione Campania che ha illustrato il sistema in una relazione tecnica inviata a prefetti e sindaci della Campania dopo l'allarme lanciato sul Covid nella relazione emessa dopo l'ultima riunione per verificare l'incidenza dei contagi scolastici.

Per questo la Regione ha elaborato sulla base degli algoritmi un sistema di alert territoriale per individuare comuni, province o macro aree «soggette ad incremento dei contagi idonei ad impattare in maniera significativa sull'incidenza della malattia a livello regionale». L'Unità di crisi sottolinea che gli alert dovranno orientare le decisioni locali alla luce della tendenza dei contagi che attualmente si va delineando all'esito della riapertura delle attività in presenza, nonché dell'incremento di richiesta di posti letto in regime ordinario e, soprattutto, in terapia intensiva e dell'attuale campagna vaccinale per Covid-19. «Ciò anche alla luce di non rari casi di infezioni intercorrenti tra prima e seconda dose vaccinale, che testimoniano la diffusività del virus. Si ritiene dunque indispensabile l'adozione di nuove strategie di gestione e valutazione dei dati mediante Alert o analisi previsionali sulla base delle quali orientare le decisioni, a livello locale e con specifico riferimento alle fasce d'età maggiormente a rischio, per scongiurare l'immissione negli ambienti familiari di studenti e docenti e di nuove possibilità di moltiplicazione del virus».

Quanto accade localmente può influenzare il sistema globalmente e pertanto possono essere assunte misure chirurgiche di precisione, che possono limitare ulteriori crescite «esponenziali o lineari dei contagi». Si tratta dell'approccio informa la cabina di regia sull'emergenza Coronavirus «già sperimentalmente praticato nell'ambito del cluster della città di Mondragone», dove un focolaio emerso nella comunità bulgara portò all'istituzione di una «zona rossa» nella quale rientravano i 5 edifici denominati «Palazzi Cirio». La strategia basata sugli «alert», spiega l'Unità di crisi della Regione Campania, prevede che all'attuale metodologia con indicatori vada affiancata una valutazione puntuale anche in assenza di un trend in aumento significativo dell'incidenza per singolo comune. In pratica si dà la caccia a cluster e focolai locali nelle singole scuole. Il lavoro dell'unità tecnica della cabina di regia regionale poggia su modelli previsionali e algoritmi matematici basati sull'intelligenza artificiale che già nel picco della seconda ondata nel novembre scorso ha dato prova di riuscire a prevedere l'impennata di metà mese limitandone la portata con chiusure e restrizioni scattate sin da ottobre. Ora tale scenario è quello che si raccomanda per il mondo della scuola nel caso di incrementi per fascia di età in singole realtà scolastiche ovvero su scala comunale fino all'adozione di sistemi di contenimento mediante sospensione della didattica in presenza.

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La previsione è di oltre 254.000 casi di Covid 19 in Campania al 28 febbraio, rispetto ai 223.000 del primo febbraio che bisserebbe il dato di gennaio senza riuscire a contenere la curva di crescita del virus a fronte del più alto numero di attualmente positivi circolanti in Campania. L'unica benedizione della Campania è il più basso tasso di ospedalizzazione e di sintomatici dello Stivale ma l'impegno dei reparti Covid e delle Terapie intensive resta già oggi elevato. Napoli è al primo posto nell'incidenza del contagio del covid19 negli ultimi 30 giorni. La città è al top nella classifica dell'incidenza per centomila abitanti vista la sua popolazione di quasi un milione di cittadini ed è davanti a Salerno, seconda, Torre Annunziata, Torre Del Greco e Castellammare di Stabia, Pozzuoli e Giugliano. Sono 30 i centri campani finiti sotto osservazione per l'elevata incidenza dei contagi. Tra i Comuni più piccoli della Campania ai primi posti per l'incidenza negli ultimi 15 giorni ci sono Tora e Piccilli, Pontelatone, Agerola, Meta, Manocalzati, Capriati al Volturno e Riardo. Ai primi tre posti ci sono anche Visciano, Avella e Cervino, ma contagi alti hanno anche Sant'Egidio del Monte Albino, San Prisco, Massalubrense, San Marco Evangelista, Sparanise, Atripalda, Massa di Somma, Somma Vesuviana, Pompei, Gragnano, Portici, Boscotrecase, Marigliano, Montesarchio, Scafati, Poggiomarino, Santa Maria la Carità, Villa Literno, Pimonte, San Marzano, Qualiano, Casapulla ed Eboli.

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