Le tendostrutture all'ospedale Cardarelli sono diventate due, apriranno in ritardo ma sono state pensate per essere strutture permanenti, per affrontare gravi emergenze sanitarie. Lo apprende l'ANSA dall'ospedale Cardarelli di Napoli, dove 25 giorni fa è stata allestita una tendostruttura per disingolfare il pronto soccorso ma non ha ancora aperto. Il ritardo è stato provocato dalla «decisione di rendere questa struttura stabile per poterla usare anche in futuro in caso di nuove ondate di covid o di altre emergenza che possono essere legate ad altre catastrofi come terremoti o attentati terroristici», spiega Giuseppe Longo, direttore generale del Cardarelli.
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«Inizialmente - spiega Longo - era stata allestita una tendostruttura a cu doveva affiancarsi una seconda più piccola per la vestizione dei medici e il deposito del materiale.
I lavori sono durati quindi oltre venti gironi ma ora è tutto pronto: lunedì ci sarà l'ultima verifica e martedì l'apertura ai pazienti. «In concomitanza con la fine dei lavori - spiega Longo - la protezione civile ci ha trasmesso i nomi dei medici che arrivano qui dalla call nazionale. Oggi arrivano 11 medici laureati non specialisti della precedente ordinanza e 2 soli medici specialisti dell'ultima ordinanza della protezione civile. Il gruppo in ogni caso è integrato dai medici esperti del pronto soccorso e verrà usato per la tendostruttura».
Il parcheggio alle spalle del Pronto soccorso, quindi, non ci sarà più: «È stato un sacrificio - spiega Longo - necessario, il cardarelli è un punto di riferimento fondamentale per ogni tipo di emergenza, servono grandi spazi per raccogliere e curare in caso di iperafflusso al pronto soccorso e dobbiamo essere pronti, per il parcheggio troveremo un'altra organizzazione».
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