Coronavirus, a Napoli è paura tra mamme nelle chat di gruppo: «Forse è meglio che mio figlio non vada a scuola»

Coronavirus, a Napoli è paura tra mamme nelle chat di gruppo: «Forse è meglio che mio figlio non vada a scuola»
Lunedì 3 Febbraio 2020, 18:45 - Ultimo agg. 4 Febbraio, 07:18
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Non c'è allarmismo ma di sicuro monta la preoccupazione tra le mamme di Napoli; al momento non sono state adottate linee di profilassi particolari all'interno delle scuole se non quelle regolarmente osservate quando ci si trova in periodi di picchi influenzali. A 'impazzire' sono per lo più le chat delle mamme che si scambiano consigli e indicazioni: si interrogano, per lo più, sull'opportunità di tenere i figli a casa se stanno poco bene, ma il livello d'allerta non è da psicosi e, tengono a precisare, «prescinde dal virus che arriva dalla Cina».

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«Qualcuna è più preoccupata perché magari ha il figlio che spesso becca malanni stagionali - dice la rappresentante di istituto di una scuola media del quartiere Chiaia - e chiede rassicurazioni, ma non ha mai pensato né di non mandarlo a scuola né di munirlo di mascherina per farlo stare in classe».

Nel centro storico, le reazioni delle mamme, al momento non si discostano di molto. «No, non sto tenendo mia figlia a casa per paura del coronavirus - afferma Anita, la cui figlia frequenta una scuola elementare del centro storico -. Non ci sono bimbi di nazionalità cinese nella scuola, sono preoccupata sì, ma in generale per la salute di mia figlia».

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Federica è la mamma di due bambini, di tre e cinque anni, che, invece, frequentano una scuola dell'infanzia privata. «Nessuna profilassi in particolare - racconta - ma le maestre e la dirigente ci hanno rassicurato che, qualora ci fossero indicazioni, saremmo avvisate».
Federica, 40 anni, quando uno dei due figli becca un malanno di stagione «preferisco resti a casa».

 


«Solitamente i miei figli si 'passanò tra loro influenze, raffreddori - aggiunge - come capita quando si hanno bambini piccoli». Susy, invece, è la mamma di due bambini. Il secondo, Luca, ha 5 mesi, la sorellina ha 4 anni e mezzo e frequenta una materna privata nel quartiere. «Preferisco tenere Benedetta a casa - spiega - perché anche solo un raffreddore, con Luca così piccolo, può diventare un fastidio non da poco». «Benedetta frequenta l'asilo, qualche giorno a casa non le farà male di sicuro - conclude -. No, non ci sono bambini cinesi nella sua scuola, ma non l'avrei mandata lo stesso». 
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