A Napoli i pronti soccorso scoppiano di pazienti non Covid. Nelle ultime settimane, il numero dei nuovi accessi negli ospedali, è aumentato fino al punto di mettere a rischio la rete dell'assistenza. Ieri, all'Ospedale del mare, è stato necessario limitare gli accessi per decongestionare il pronto soccorso ma l'iperafflusso degli ammalati sta diventando sempre più difficile da gestire in tutti i presidi cittadini. La nuova emergenza, ormai, è fuori dalle terapie intensive e non riguarda più le cure ad alto impatto per i degenti Covid ma il gran numero di pazienti, inclusi i positivi, nei pronti soccorso.
Nel pronto soccorso dell'Ospedale del mare, ieri mattina, all'interno dell'area gialla dedicata all'assistenza dei pazienti non Covid, sono state assistite 50 persone, tutte risultate negative ai test rapidi e sottoposte, successivamente, ai molecolari.
Per decongestionare il pronto soccorso dove, nonostante la chiusura dell'area gialla, continuava ad arrivare un gran numero di pazienti, poco dopo le 11 del mattino, dal presidio di Ponticelli è partita una richiesta per la limitazione temporanea degli ingressi. Nella nota protocollata presso la direzione medica del presidio, si legge che a causa «dell'eccessivo afflusso di pazienti critici, si chiede di limitare temporaneamente gli accessi dei pazienti e di dirottare presso altri presidi cittadini gli ulteriori pazienti afferenti al circuito dell'emergenza territoriale». Oltre a chiedere aiuto alla centrale operativa del 118 per ridimensionare l'afflusso dei pazienti, nel documento, si sottolinea il carattere della richiesta «in via provvisoria e per il tempo strettamente necessario alla normalizzazione delle attività assistenziali fatta eccezione per i casi strettamente necessari». La criticità nei pronti soccorsi è stata collegata, dalla direzione generale dell'Asl Napoli 1, alla presenza di tre tipologie di pazienti.
«Oltre ai normali pazienti si sommano sia i positivi che hanno patologie strettamente legate al Covid che pazienti con patologie che non sono strettamente legate al virus ma sono comunque positivi» hanno spiegato i vertici Asl. «Questa sovrapposizione di pazienti richiede particolare attenzione ai percorsi, alle priorità e, soprattutto, alle aree di osservazione distinte per garantire isolamento ed evitare il diffondersi del contagio» hanno aggiunto dall'Asl spiegando che «al momento questa è la difficoltà maggiore che rende i pronto soccorso particolarmente sensibili ad una gestione articolata e complessa». C'è da dire, che solo nella giornata di ieri, alla centrale operativa del 118 sono arrivate segnalazioni di criticità nei pronti soccorso da parte del Cardarelli, del Cto e del Fatebenefratelli e in tarda serata, anche il Vecchio Pellegrini ha dovuto fronteggiare un iperafflusso di pazienti.