Vaccini a Napoli, over 60 in fila per due ore: «La piattaforma si è bloccata»

Vaccini a Napoli, over 60 in fila per due ore: «La piattaforma si è bloccata»
di Melina Chiapparino
Lunedì 19 Aprile 2021, 23:49 - Ultimo agg. 21 Aprile, 12:57
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Pienone per AstraZeneca nell’hub vaccinale al Real Bosco di Capodimonte dove la popolazione degli ultrasessantenni napoletani si è mostrata convinta e informata sul vaccino anglo-svedese. Ieri, nella giornata d’esordio per la campagna anti Covid dedicata alle fasce d’età comprese tra i 60 e i 69 anni, il bilancio è stato decisamente positivo. Non si tratta solo dei grandi numeri che hanno rilevato una percentuale estremamente ridotta di defezioni su 1200 convocati ma, rispetto al boom di disertori registrato tra gli over 70, stavolta i cittadini hanno manifestato persino una certa impazienza nel ricevere il vaccino. 


«Ci siamo iscritte sulla piattaforma regionale la notte del 9 aprile, prima giornata di attivazione del servizio e siamo sicure di volere AstraZeneca» hanno raccontato Silvana e Luciana Musella, due sorelle che ieri attendevano in fila, il proprio turno per entrare nell’ex Fagianeria, trasformata in centro vaccini con pareti trasparenti per ammirare il paesaggio e allestimenti interni con le riproduzioni dei capolavori custoditi nel Museo di Capodimonte. Nonostante i comfort e la bellezza dell’hub immerso nel verde, per molti convocati ieri l’attesa si è protratta fino a due ore. Il rallentamento è stato causato dal blocco della piattaforma regionale Soresa che per due volte, è andata in tilt, allungando i tempi della fase di accettazione. «Avevo la convocazione alle 14,15 ma sono entrato nell’hub alle 16 perché ho atteso molto tempo in fila», ha spiegato Domenico Liberti, 65enne napoletano entusiasta per la bellezza della struttura ma critico sui tempi d’attesa, seppure provocati dal blocco del sistema informatico della piattaforma gestita dalla Soresa. «Ho fatto AstraZeneca senza paura e informandomi bene sul farmaco, non badando a quello che c’è scritto sui social o sulle fonti non ufficiali» ha raccontato l’uomo proprietario di un piccolo bed&breakfast.

«La mia attività è ferma da più di un anno e quello che spero con l’immunità di massa, è che si possa riprendere in fretta il settore turistico, la nostra unica arma è vaccinarci» ha concluso Domenico. In ogni caso, sono stati in tanti a puntare il dito «sull’errata comunicazione e sull’informazione inadeguata fatta su AstraZeneca, che ha influenzato negativamente la popolazione» ha sottolineato Sonia Salvadore, 64enne ed ex prof di Scienze che non vede l’ora di «ritornare alla socialità e alla possibilità di riabbracciare figli e parenti». «L’informazione e l’amplificazione delle notizie negative hanno fatto cattiva pubblicità ad AstraZeneca semmai avremmo preferito Johnson&Johnson ma solo per praticità, perché ne basta una dose» ha affermato convinta Silvana Musella e sua sorella Luciana che prima di recarsi all’hub si era mangiata una piazza fritta «perchè non si sa mai, potrebbe essere l’ultima». 

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Tra i convinti, c’è stato anche chi non ha nascosto di aver nutrito dubbi e incertezze fino a poco prima del vaccino ma, con la stessa onestà, ha ammesso di essersi fatto influenzare dalle ansie di amici e parenti. «Non avevo paura di AstraZeneca ma ho cominciato a dubitare quando molte amiche me lo hanno sconsigliato e anche oggi (ieri per chi legge) che sono qui mi stanno telefonando per sapere come sto» ha raccontato Maria Rosaria Coscia Carandente, 65enne accompagnata dal marito, anche lui vaccinato qualche giorno fa, come over 70enne, con AstraZeneca. «Devo ammettere che quando ho parlato con le equipe vaccinali mi sono tranquillizzata» ha aggiunto Maria Rosaria. C’è stato persino chi, avrebbe preferito AsraZeneca a Pfizer come Francesco e Luigi Viti, due fratelli gemelli napoletani che compiendo a luglio 60 anni, sono stati destinatari di Pfizer, previsto per la fascia di età immediatamente precedente ai 60. «Avremmo volentieri ceduto la dose a chi è fragile o chi ha patologie, per noi AstraZeneca è un vaccino affidabile» hanno detto i gemelli. «Ero venuto per AstraZeneca ma mi hanno somministrato Pfizer per il mio peso» ha detto deluso Nunzio Colella, 68enne napoletano che come tanti ha ribadito «di non farsi influenzare dalle fake news e dalle notizie sui social».
 

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