Covid Center a Napoli, la denuncia:
pochi infermieri e criticità nell'assistenza

Covid Center a Napoli, la denuncia: pochi infermieri e criticità nell'assistenza
di Melina Chiapparino
Martedì 6 Ottobre 2020, 21:02 - Ultimo agg. 7 Ottobre, 07:03
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«Il numero dei pazienti Covid cresce sempre di più e le unità di infermieri in servizio non bastano, ci serve aiuto». L’appello arriva dai sanitari dell’Ospedale del Mare che, negli ultimi mesi, sono tornati a prestare servizio nelle strutture modulari create per l’assistenza specifica agli ammalati affetti da Coronavirus. Al momento sono attivi tre moduli del Covid Center, ciascuno dei quali dotato di 12 posti letto ordinari dei quali ne sono occupati 30, mentre altri 5 pazienti sono ricoverati nel reparto Covid di Rianimazione che può accogliere 6 degenti. La criticità sollevata dal comparto sanitario e sottoscritta in una lettera dei sindacalisti della Fp Cgil presidiale, riguarda le risorse umane destinate alla gestione di questi reparti, sempre più affollati e con pochi infermieri in servizio.

«Attualmente ci sono 4 infermieri per ogni turno che devono assistere e organizzare le degenze di 36 pazienti Covid, con un rapporto di circa un infermiere ogni 10 pazienti- spiegano i sanitari- per questo chiediamo rinforzi, soprattutto perché il numero dei contagi non accenna a diminuire». Una seconda problematica, segnalata dai sanitari, riguarda l’assistenza nell’Unità Operativa Complessa di Nefrologia e dialisi dell’Ospedale del Mare che «ha in carico i pazienti Covid, ricoverati presso i moduli Covid installati nei mesi scorsi in occasione della pandemia da Sars Cov 2 che non sempre corrisponde ad un’offerta terapeutico assistenziale adeguata» si legge nella nota della Fp Cgil indirizzata ai vertici dirigenziali dell’Asl Napoli 1 e dell’Ospedale del Mare.

Secondo quanto denunciato nella nota «lo stato dei locali, non consente di dializzare in sicurezza i pazienti che necessitano di tale trattamento a causa di un’impiantistica ben lontana da quella necessaria ad attivare una procedura emodialitica». Le carenze segnalate a proposito dell’impiantistica riguardano attrezzature «da usarsi solo in condizioni saltuarie o emergenziali, non di certo in una unità in cui programmare trattamenti dialitici quotidiani». «L’assenza di raccordi di carico e scarico acqua ad esempio, impone agli infermieri di dover installare la macchina in condizioni precarie» si legge nella nota che racconta come, in più occasioni, il tubo di scarico sia fuoriuscito riversando tutti i liquidi di scarto dialitico sul pavimento. L’ impiantistica sotto accusa viene definita «improvvisata» con gli apparecchi che «generano allarmi ed errori legati alla qualità dell’acqua, che nemmeno gli infermieri più preparati in emodialisi, riescono a far rientrare» si legge ancora nel documento dove viene sottolienato anche il reclutamento del personale addetto ai trattamenti emodialici tra i sanitari in servizio presso il Covid Hospital, già di per sé deficitario.


Infine, un’ulteriore criticità sul funzionamento del Covid Center, è stata segnalata da Andrea Caso, deputato del movimento 5 Stelle, membro della commissione parlamentare Antimafia che ha inviato una comunicazione urgente al presidente della regione Vincenzo De Luca,chiedendo chiarimenti sull’organizzazione degli infermieri in servizio nel Covid Center. «Per far fronte alla mancanza di personale nell'Unita' di Rianimazione del Covid Center sarebbero chiamati con precisi "ordini di servizio" gli infermieri dell'Unita' di Rianimazione ospedaliera, costringendoli a lavorare in due strutture» ha riferito Caso che non esclude «di predisporre una interpellanza urgente per approfondire questa vicenda, che porterebbe alla luce come l'organizzazione sanitaria di De Luca andrebbe avanti grazie ai sacrifici e all'impegno degli operatori sanitari».

«E' mio dovere verificare col Governatore della Campania se e' vero - come mi riferiscono - che agli operatori del 118 che avrebbero voluto trasportare delle persone (non covid) destinate alla terapia intensiva dell'Ospedale del Mare gli sarebbe stato risposto che non era possibile per mancanza di posti. Mentre il personale, mi riferiscono, era stato in realta' dirottato nella vicina struttura Covid, lasciando scoperta la terapia intensiva dell'Ospedale del mare».  La questione sollevata dal deputato non riguarda solo le carenze organizzative ma la sicurezza e la tutela del personale ospedaliero e dei pazienti. «Uscire dal nosocomio per recarsi d'urgenza alla terapia intensiva del Covid Center e poi far rientro in ospedale, dopo essere stati a contatto con pazienti pienamente sintomatici, lascia sconcertati. Il personale sanitario per dedizione al lavoro non puo' rischiare di essere fonte di contagio per i ricoverati affetti da altre patologie» conclude il deputato che aggiunge «questo denota disorganizzazione e mancanza di rispetto verso una categoria che piu' volte in questi mesi abbiamo
definito eroi, ma anche gli eroi - ci tengo a dirlo - vanno rispettati. De Luca chiarisca subito».
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