Covid in Campania, De Luca: «I positivi reali più del doppio, servono posti letto»

Covid in Campania, De Luca: «I positivi reali più del doppio, servono posti letto»
di Adolfo Pappalardo
Giovedì 7 Luglio 2022, 08:00 - Ultimo agg. 8 Luglio, 08:32
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Lancia di nuovo l'allarme Vincenzo De Luca. Sui numeri del Covid in continua impennata. Anche se i dati potrebbero essere sottostimati, secondo lui. Per l'alto numero dei test fai da te ma anche per un generale calo di attenzione da parte dei contagiati stessi, restii a comunicare la patologia per evitare la quarantena. «Noi valutiamo che i positivi reali siano almeno il doppio di quelli che registriamo», dice infatti De Luca, ieri mattina, all'università di Salerno a margine della presentazione del suo libro. Senza contare lo scenario dei ricoveri ospedalieri: «Abbiamo posti letto Covid già tutti quanti occupati, probabilmente dovremo chiudere qualche altro reparto per avere nuovi posti letto».

Con i numeri del contagio che non lasciano sperare nulla di buono se la Campania anche ieri (è la seconda volta in pochi giorni), con i suoi 13.923 nuovi casi, risultava la regione con il maggior numero di casi in Italia. Sorpassando Lombardia e Lazio. Senza contare, dicono i dati Agenas, come la percentuale di posti letto nei reparti di area medica o non critica, nell'arco di 24 ore, cresce in Campania del 15 per cento (solo la Calabria è messa peggio con il 24 per cento).

Più o meno stabile invece, secondo il quotidiano bollettino diramato dall'Unità di crisi regionale, il numero dei degenti ricoverati nei reparti ospedalieri dedicati: ieri 600 contro i 581 di due giorni fa. Così come è più o meno stabile il numero dei ricoverati in terapia intensiva: 30 ieri contro i 34 di ventiquattr'ore prima. 

Ma secondo il governatore De Luca i dati non sono reali: sarebbero molti di più i contagi. «Valutiamo che i positivi reali siano almeno il doppio di quelli che registriamo», avverte. «E questo è un altro elemento per cui ho insistito in queste settimane sull'uso della mascherina. È l'unico strumento di protezione che abbiamo. Mi rendo conto che siamo in estate, capisco il fastidio, però - aggiunge - questo rompete le righe non va bene perché rischiamo davvero di avere problemi seri. Nessuna drammatizzazione, ma i numeri sono quelli che sono». E tratteggia lo scenario: «Quando arriviamo ad avere 10, 15 volte più positivi rispetto allo scorso anno, è evidente che i problemi cominciano a diventare seri. Bisogna essere responsabili e indossare la mascherina anche all'aperto, perché nessuno è in grado di sapere se ci sono positivi in circolazione». Ma nonostante tutto l'ex sindaco di Salerno rassicura: «Stiamo facendo di tutto per essere pronti ad affrontare anche questa ondata, daremo ancora una volta sicurezza ai nostri concittadini, questo è certo. Saremo pronti ad essere come sempre la prima regione d'Italia dal punto di vista dell'organizzazione. Contiamo sul senso di responsabilità dei nostri concittadini».

«Abbiamo posti letto Covid già tutti quanti occupati, probabilmente dovremo chiudere qualche altro reparto per avere nuovi posti letto. Ieri (due giorni fa, ndr) - continua il governatore - abbiamo avuto dati preoccupanti in Italia e pesanti anche nelle diverse regioni». Un quadro seguito quotidianamente con riunioni con i direttori generali (un'altra ci sarà domani per fare il punto della situazione) delle Asl campane. 

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«Fortunatamente, sulle terapie intensive reggiamo, siamo a un 5 per cento di occupazione. Però, è chiaro che quando abbiamo numeri come questi, cioè decine di migliaia di positivi, è evidente che per ragioni statistiche poi dovremo fare i conti anche con qualche problema serio», avverte De Luca sfatando il mito che questa ondata estiva sia qualcosa simile ad un banale raffreddore. «È vero che - conclude - il 90 per cento dei positivi è asintomatico o ha sintomi lievi, ma è assolutamente irresponsabile diffondere l'idea che il Covid sia una specie di raffreddore. A nove su dieci capita di avere raffreddore e mal di golap poi un altro 10 per cento ha febbre altissima, dolori e magari richiede poi il ricovero in ospedale».

«I casi a cui stiamo assistendo non raggiungono certamente il numero delle scorse ondate, ma vediamo ancora che nei pazienti fragili o ancora non vaccinati la patologia si può trasformare in una situazione più seria», spiega Alessandro Parrella, direttore del dipartimento di Malattie infettive dell'ospedale Cotugno di Napoli, struttura di riferimento nella lotta al Covid in Campania, facendo il punto sulla nuova ondata di contagi. Per fortuna al momento il numero dei positivi non si sta traducendo in un aumento dei ricoveri e dei decessi, anche se, sottolinea Parrella, «bisogna attenzionare i pazienti fragili e con particolari criticità, e bisogna proteggerli. Gli epidemiologi parlano di un possibile picco a metà-fine luglio e considerata la diffusione dei contagi, con queste varianti che sono particolarmente facili da trasmettere, è possibile prevedere che, estendendo la platea di positivi, possano esserci anche aumenti di casi da ricovero o da assistenza più importante a domicilio». 

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