Covid a Napoli, sos dal Santobono: «Bimbi a casa, alto rischio tra ustioni e pile ingerite»

Covid a Napoli, sos dal Santobono: «Bimbi a casa, alto rischio tra ustioni e pile ingerite»
di Maria Chiara Aulisio
Domenica 28 Marzo 2021, 09:27 - Ultimo agg. 29 Marzo, 09:33
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I danni causati dal Covid vanno oltre il virus soprattutto per quel che riguarda i bambini. C'è un ultimo dato sul quale vale la pena riflettere: il numero - e la gravità - degli accessi al pronto soccorso pediatrico dell'ospedale Santobono in seguito agli incidenti domestici. Durante il lockdown - assicura il direttore del reparto, Vincenzo Tipo - sono aumentati in maniera significativa. Traumi, avvelenamenti, ustioni e corpi estranei finiti nel tratto respiratorio e gastrointestinale - o estratti da orecchio, naso e gola - rappresentano gli episodi più frequenti. I luoghi particolarmente insidiosi, dove è facile che i piccoli possano farsi male, sono soprattutto il bagno e la cucina. Nel 75 per cento degli infortuni si tratta di scottature causate da liquidi bollenti, subito dopo dal fuoco e da oggetti roventi. Fortunatamente le ustioni gravi, quelle che richiederebbero un ricovero ospedaliero in reparti specifici, restano poche. Sono invece quelle lievi le più comuni e in linea di massima si risolvono con qualche medicazione al pronto soccorso. I più esposti - sia alle ustioni che agli incidenti in genere - sono quasi sempre i piccoli di età inferiore ai quattro anni, e soprattutto maschi, per la maggiore predisposizione a cimentarsi in giochi rischiosi.


Incidenti domestici in aumento, dunque.
«Gli accessi al pronto soccorso sono decisamente cresciuti.

D'altronde c'era da aspettarselo. Più tempo si trascorre chiusi in casa, maggiore è il rischio che possa accadere qualcosa».


Giochi pericolosi?
«Certo, anche quelli: i bambini, forse più degli adulti, stanno vivendo un periodo assai difficile e queste sono le conseguenze».


Qual è l'incidente domestico più frequente?
«Senza dubbio l'ingestione di corpi estranei».


Come mai?
«I bambini esplorano il mondo con curiosità. Per conoscere ciò che li circonda, osservano, toccano, assaggiano e, accidentalmente, ingoiano le cose più disparate».


Quali in particolare?
«Le pile a bottone sembrano essere le più gradite. Pericolosissime. Sono quelle che si usano per far funzionare i giocattoli, le Playstation, ma anche strumenti di uso quotidiano come orologi, sveglie, telecomandi».


Che rischi corre un bimbo che ingoia una di quelle batterie?
«Dipende dalla velocità con la quale si interviene. Potrebbe anche provocare sanguinamenti intestinali, dolori al torace, rifiuto del cibo, vomito, tosse e sintomi respiratori».


Meglio correre al pronto soccorso?
«Non c'è da perdere tempo. Il corpo estraneo rischia di danneggiare gli organi interni. Attenzione anche a saponi e saponette».


Ingoiano pure quelli?
«In abbondanza. Giusto per fare qualche esempio: abbiamo riscontrato ammorbidenti per tessuti, detersivi di vario genere, compresse per lavastoviglie, brillantanti, pulitori per forni».


Dal gioco rapidamente si può passare alla tragedia.
«Purtroppo è così. I bambini non vanno mai persi di vista, neanche a casa quando si ritiene che siano al sicuro».


Il pericolo è sempre dietro l'angolo.
«Tutto quello che trovano mettono in bocca e poi ingoiano. Il nostro consiglio, quando è necessario fare ricorso al pronto soccorso, e quello di portare il contenitore della sostanza ingerita. Così abbiamo la possibilità di capire di che cosa si tratta e stabilire il grado di tossicità».


Incidenti domestici in aumento dunque. L'altra faccia del Covid?
«Una conseguenza indiretta insieme con le patologie collegate ai disturbi psichiatrici».


In crescita anche queste?
«Certo. Disturbi dell'umore, atteggiamenti ossessivo-compulsivo e rapporti sregolati con il cibo che - insieme alle ore trascorse davanti a un computer - viene consumato senza più controllo. E poi ansia, palpitazioni, tachicardia, difetti della vista... in molti casi si rivelano disturbi somatoformi».


Tutto collegato al lockdown?
«E all'abuso di videogiochi che può provocare vere e proprie turbe. Quando arrivano qui al Santobono, dopo averli visitati, ed escluso ogni tipo di possibili patologie collegate a quei sintomi, affidiamo i bambini alle mani esperte della nostra equipe di psichiatri e psicologi che li prendono in cura».
 

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