La notte a Napoli non si tinge di verde. Sebbene le normative siano piuttosto rigide riguardo gli accessi nei locali pubblici, il Green Pass non è praticamente usato dal popolo della movida, siano essi gestori siano fruitori. Un’evidenza che emerge dai dati sui controlli eseguiti dalle forze dell’ordine dal 6 agosto scorso, cioè da quando è entrato in vigore l’obbligo del certificato verde: raccolti quasi mezzo milione di euro in sanzioni amministrative. Sono quasi cento, inoltre, i gestori di locali incappati in sanzioni amministrative per non aver eseguito i controlli previsti dalla legge mentre ancor più numerosi sono i clienti, in molti casi giovanissimi, pizzicati per aver violato le disposizioni del Dpcm per arginare il diffondersi della pandemia.
In questi quasi quattro mesi, i militari dell’Arma hanno sanzionato i proprietari di almeno una dozzina di baretti del centro di Napoli con multe per importi di circa 100mila euro, oltre alla chiusura temporanea. Tra questi anche due attività commerciali di piazzetta Rodinò a Chiaia i cui gestori sono stati sanzionati anche per l’impiego di lavoratori in nero. Appena undici giorni fa, nel corso di un’attività interforze nel centro storico, gli agenti della Polizia di Stato hanno imposto la chiusura temporanea di tre locali. Uno di questi, si è scoperto durante i controlli, era gestito da una persona che era sprovvista del Green Pass. Sorte analoga, un paio di settimane prima, era toccata ai gestori di due discoteche di Coroglio, per cui è stata disposta la sospensione dell’attività per cinque giorni.
In penisola sorrentina, decine di giovani residenti sono stati sorpresi ripetutamente dalle forze dell’ordine, e multati, per non aver rispettato il coprifuoco. Nell’agosto scorso a Sorrento, tre minorenni furono fermati e sanzionati perché trovati a bere alcolici in strada in aperta violazione delle norme anti Covid e consegnati ai genitori. In prima linea per garantire il rispetto delle norme anche il personale della polizia municipale. Impietosi i risultati dei controlli eseguiti negli ultimi mesi in decine di locali, ristoranti, pub e pizzerie della città. Nel solo mese di novembre sono stati sanzionati oltre trenta gestori di attività commerciali per il mancato rispetto delle disposizioni in materia di Covid 19. Il mancato controllo sul possesso del Green Pass dei clienti è la violazione più gettonata, ma non è mancato nemmeno chi ha impiegato personale sprovvisto del lasciapassare vaccinale. Inoltre, dal confronto incrociato dei dati emerge che nella maggior parte dei casi, i gestori dei baretti dei quartieri della movida di Napoli e provincia sanzionati, oltre al mancato rispetto delle normative anti Covid, sono stati multati anche per altre irregolarità, prima fra tutte l’utilizzo di dipendenti privi di contratto.
A Scampia, invece, sono stati sanzionati perfino i gestori di tre sale scommesse perché avevano permesso ai clienti di entrare nei locali senza però controllare se fossero in possesso del certificato verde. Anche in questi casi, il totale delle sanzioni amministrative è stato di diverse decine di migliaia di euro. Clamoroso, poi, quanto accaduto il 22 agosto scorso in occasione di una partita di calcio allo stadio Maradona con una trentina di tifosi colpiti da Daspo che oltre ad aver superato illecitamente i tornelli sono stati multati anche per non aver utilizzato le mascherine e, soprattutto, per non aver rispettato la disposizione a scacchiera dei posti stabilita come misura anti Covid.