Covid a Napoli, parchi e lungomare che caos: multe a raffica sulla movida

Covid a Napoli, parchi e lungomare che caos: multe a raffica sulla movida
di Giuseppe Crimaldi e Gennaro Di Biase
Sabato 24 Aprile 2021, 23:59 - Ultimo agg. 25 Aprile, 18:42
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Ressa in strada, aperitivi, gazebo e dehors in allestimento in vista di domani. L’aria delle riaperture dal 26 aprile a Napoli sta producendo ore di vie piene di gente, oltre che di dipendenti al lavoro. Clima da «liberitutti» anticipato di ventiquattr’ore. Folla in ogni anfratto possibile della città. Tutto, o quasi, come se il virus fosse scomparso una volta per tutte, indipendentemente dall’Rt. E non è tutto. Su ristoranti e bar, infatti, il caos è servito. La decisione del governo, che ha consentito ai soli pubblici esercizi dotati di spazi esterni di far riaccomodare i clienti ai tavoli da domani, ha determinato in città una vera e propria escalation di richieste di occupazione di suolo, ufficiali e ufficiose. 

Il clima soleggiato di ieri si è aggiunto al Decreto Riaperture dell’altra sera. Il risultato è stato un «tutti fuori» a fare shopping, passeggiate o a prendere il sole, dal Vomero al centro storico. Come se la pandemia fosse stata debellata. Via Toledo è una catena umana. Famiglie, giovani e anziani sul lungomare e in collina. Il belvedere di via Aniello Falcone, ieri, è tornato ai livelli pre-Covid per lo spritz del pomeriggio, e anche la serata è stata piena di gente e movida, nonostante le forti restrizioni che limitano gli esercenti del settore. Centro storico pieno di comitive-drink alla mano. Per procurarsi da bere anche in caso di bar chiuso, basta entrare in un supermercato o in un distributore automatico. «Finalmente si può uscire un po’ – commenta Gaia in via Morghen – e bere uno spritz.

Una boccata d’ossigeno ci voleva proprio». «Sono scesa a fare acquisti - commenta la signora Anna, 70enne - ho sentito in tv che da domani riaprono anche i ristoranti e ho pensato che l’emergenza sia almeno un po’ passata». Insomma, la briglia si è sciolta. 

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Proprio in vista di questo effetto psicologico legato alle parziali riaperture di bar, pizzerie e ristoranti l’altro giorno il prefetto di Napoli Marco Valentini aveva presieduto un comitato per l’ordine e la sicurezza finalizzato a pianificare un nuovo e serrato piano di controlli in città come nel resto della provincia

Ma torniamo a ieri. Calca sul lungomare, prese d’assalto anche molte spiagge. Tuttavia le zone tradizionalmente prese d’assalto nelle belle giornate erano presidiate da polizia, carabinieri, esercito e agenti della municipale. A cominciare dal lungomare.

 

A conferma del fatto che però si respira già una immotivata atmosfera di uscita dall’emergenza è significativo l’episodio scoperto dai carabinieri del comando provinciale l’altra notte nella centralissima piazza Dante. Qui era stato organizzato un vero e proprio happening notturno. Alla faccia di tutte le regole sul coprifuoco. Erano più di 200 le persone assembrate nella porzione di Piazza Dante che confluisce su Via Ettore Bellini. Non mancava nulla: dalla musica agli alcolici che scorrevano a fiumi, fino alle danze sfrenate. Quando sono intervenuti, i militari hanno trovato anche una ragazza seminuda che faceva da «cubista» su un amplificatore. I carabinieri della compagnia Centro, impegnati in un servizio di controllo del territorio hanno sentito chiaramente il frastuono della musica provenire dalla piazza. Grazie ad un impiego massiccio di forze che ha visto coinvolte oltre 10 pattuglie, i militari hanno sciolto l’assembramento e disperso i presenti, gran parte dei quali già in fuga alla vista dei lampeggianti. Venticinque persone identificati e sanzionate per violazioni alla normativa anti-contagio, tutti ovviamente senza mascherina. 

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