Covid, tamponi anti-virus con la saliva: l'ospedale Cotugno verso il via libera

Covid, tamponi anti-virus con la saliva: l'ospedale Cotugno verso il via libera
di Ettore Mautone
Sabato 24 Aprile 2021, 10:30
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Caccia a Sars-Cov-2: test antigenici di terza generazione sono in corso di validazione e standardizzazione presso il centro di patologia clinica dell'azienda ospedaliera dei Colli diretto da Luigi Atripaldi. I super laboratori del Monaldi e del Cotugno (quest'ultimo certificato con una classe di bio-contenimento di livello 3), sono attualmente impegnati a concludere il lavoro di verifica per stabilire in che percentuale i tamponi molecolari, basati sull'amplificazione del materiale genetico virale prelevato con i campioni nasofaringei, siano sostituibili con altre tecniche di più facile esecuzione ed praticabili in qualunque laboratorio di analisi. In particolare attraverso prelievi naso faringei ma anche salivari di facile somministrazioni anche in scuole e comunità. «Si tratta di test a basso costo e ad elevata efficienza diagnostica - commenta Atripaldi - da usare per screening di massa e per controlli rapidi e su larga scala. Sin dall'inizio di quest'anno, per ogni rilievo di positività rilevato al Cotugno abbiamo sovrapposto un test antigenico di ultima generazione e i risultati sono molto soddisfacenti. Stiamo ottenendo una sostanziale sovrapposizione dei dati di positività con riscontri nella stragrande maggioranza dei casi anche nella saliva». Il tampone molecolare che amplifica il materiale genetico del Coronavirus - continua Atripaldi - in base alle indicazioni delle ultime linee guida ministeriali emanate a metà febbraio, resta lo standard migliore ma questi test antigenici per l'attendibilità e i bassi costi, si prestano davvero a controlli agili e serrati. 

La nuova metodica anziché amplificare, per milioni di copie, l'Rna di Sars-Cov-2 fino a definirne la carica virale mira a individuare, con strumenti ottici a immunofluorescenza, le parti costitutive dell'involucro esterno.

Una spia della proteina Spike e delle altre presenti sul cosiddetto nucleocapside, ossia quella struttura circolare e con tante propaggini che è l'icona del Covid conosciuta da tutti. Un test che potrebbe rivelarsi l'arma vincente per individuare ed isolare tempestivamente i soggetti positivi al virus ma asintomatici e presenti in comunità a rischio come ad esempio le scuole, fabbriche, luoghi di lavoro, carceri. «Un sistema a mio avviso utilissimo per accompagnare le aperture - conclude Atripaldi - e per le tracciature di grossi numeri di campioni da analizzare. Se il tampone classico resta lo strumento che dà la maggiore sensibilità va detto che fornisce anche alcuni falsi negativi a causa di prelievi non idonei. L'antigenico è efficace anche sulle varianti perché è in grado di captare la presenza delle proteine dell'involucro anziché puntare alle sequenze genetiche e si può utilizzare con strumenti di laboratorio che hanno tutti». 

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Alcune regioni come Puglia e Toscana sono già partite con un uso massiccio che ora tornerebbero utili anche in una realtà come quella di Napoli e della Campania in cui l'evoluzione della situazione epidemiologica, nonostante il recente passaggio in zona arancione, non consente certo di dormire sonni tranquilli. Nell'ultima settimana a Napoli l'incidenza dei casi e la conta giornaliera dei contagi è tornata a salire andando oltre la quota di 400 contagi ogni 24 ore e in numero superiore alla quota dei guariti con un dato di letalità che è sempre molto alto, probabilmente da mettere in relazione alla circolazione della variante inglese del virus. In base alle nuove evidenze scientifiche e alle indicazioni pubblicate dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) sono state ridefinite le indicazioni sulle strategie di testing e screening per i casi di Sars-Cov-2 suggerendo anche l'impiego di tamponi rapidi terza generazione. Test innovativi, processati tramite l'uso di un lettore a fluorescenza con cui, in pochi minuti, è possibile avere il risultato e la cui affidabilità è da paragonarsi al tampone molecolare, come indicato nella circolare del ministero della Salute andando ben oltre i requisiti di specificità e sensibilità dei normali test rapidi. «In tale situazione - commenta Maria Triassi, presidente della Scuola di Medicina della Federico II, ordinario di epidemiologia - il rischio di non rilevare tutti i casi o di risultati falsi negativi è bilanciato dalla tempestività dei risultati e dalla possibilità di effettuare test periodici per adottare con estrema rapidità misure di sanità pubblica». 

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