Crisi dei rifiuti a Napoli, impianti saturi: sbloccati i fondi per svuotarli

Crisi dei rifiuti a Napoli, impianti saturi: sbloccati i fondi per svuotarli
di Adolfo Pappalardo
Sabato 11 Agosto 2018, 11:45
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Dalla Regione 8,3 milioni per iniziare a svuotare gli impianti Cdr di Tufino e Battipaglia, nel Salernitano. Per andare in soccorso delle due società provinciali che si occupano di rifiuti ed evitare il collasso degli impianti ormai saturi. Mentre infuriano le polemiche di centrodestra e Leu contro la Regione per aver autorizzato l'ampliamento dello stoccaggio nel sito di Battipaglia: «Così si torna all'emergenza», attaccano. «Ma l'ok è arrivato dalla Provincia di Salerno, una scelta non nostra», fanno sapere da palazzo Santa Lucia.

IL FINANZIAMENTO
La giunta regionale, appena martedì, ha dato il via libera al finanziamento per dare una boccata d'ossigeno ai due impianti ex Stir ormai saturi e impossibilitati a stoccare gli scarti di lavorazione anche a causa del rallentamento, per manutenzione, del termovalorizzatore di Acerra prima e poi, qualche giorno fa, per un guasto ad una linea. Non solo perché all'interno dei due siti è stata prevista la realizzazione di altrettanti impianti di compostaggio. Una priorità per la Regione, come spiega nella delibera: «C'è un preminente interesse pubblico in quanto contribuisce alla riduzione del deficit impiantistico, attualmente esistente in Regione Campania, e si inserisce nell'ambito degli interventi necessari ad ottemperare alla sentenza di condanna della Corte di Giustizia europea, presupposto indispensabile per ottenere una riduzione della sanzione comunitaria giornaliera» e «che la mancata realizzazione di tali impianti, finanziati con fondi Por Fesr 2014/2020, comporterà anche la mancata spesa delle risorse comunitarie». Un finanziamento da parte della Regione per far partire la gara e affidare il servizio di svuotamento degli Stir. Ma toccherà poi alle due società provinciali che gestiscono gli impianti (la Sapna per Tufino e la Ecoambiente per Battipaglia) rimborsare palazzo Santa Lucia.

LO SCENARIO
Per la Regione lo svuotamento dei rifiuti lavorati è una priorità. Non vuole il governatore De Luca ritrovarsi in una situazione d'emergenza e continua a ripetere ai suoi «come la crisi rimane dietro l'angolo». Non bisogna ritrovarsi in piena crisi, specie nei prossimi mesi quando De Luca deve giocarsi la carta delle elezioni in Regione. E gli impianti attuali non bastano. Con la differenziata ferma e i ritardi nei trasferimenti verso l'estero, mancano all'appello circa 500mila tonnellate l'anno che non si sa dove smaltire. Per questo appena una decina di giorni fa il consiglio regionale ha varato una norma per istituire «siti provvisori» dove stoccare i rifiuti. Per evitare di farsi trovare impreparati davanti ad una emergenza.

LE POLEMICHE
«La prova che la nostra Regione è sull'orlo del baratro trova una ulteriore conferma nella delibera della giunta che ha deciso di anticipare 8,3 milioni per svuotare gli ex Stir di Battipaglia e Tufino. Si fa un gran parlare degli impianti da realizzare per il trattamento della frazione organica derivante dalla raccolta differenziata dei Comuni (i cosiddetti compostaggi), ma nessuno parla della assoluta mancanza e dell'altrettanto assoluta incapacità della Regione nel programmare l'ubicazione e realizzare le discariche necessarie ad accogliere i rifiuti trattati dagli ex Stir», attacca il gruppo di minoranza in Regione, Caldoro presidente. In particolare l'opposizione se la prende con il caso Battipaglia. Qui contestualmente al finanziamento della Regione, il presidente della Provincia, il democrat Canfora, ha autorizzato un ampliamento dello stoccaggio perché è stata superata la quantità massima di rifiuti accumulati nell'impianto (oltre 15mila tonnellate) a causa delle mancate evacuazioni della frazione secca e di quella umida. «L'ordinanza del presidente della Provincia aggrava il già precario stato di sicurezza dello Stir di Battipaglia e la previsione di consentire questi stoccaggi provvisori per soli 90 giorni fa semplicemente sorridere visto che gli abbancamenti proseguono da oltre un anno», attacca ancora il gruppo d'opposizione di centrodestra in Regione che bolla l'ordinanza come «una pezza per sanare giuridicamente le gravi mancanze e addirittura autorizza ulteriori stoccaggi». Ordinanza quella di Canfora contro cui si scaglia anche il parlamentare di Leu, Federico Conte. «I siti di stoccaggio - attacca il deputato - anche se si preferisce definirli siti di trasferenza, sono dello stesso genere di quelli precedenti ovvero discariche camuffate, inquinanti e maleodoranti. Che il Piano regionale del 2016 avrebbe dovuto smaltire entro il 2019 e non lo ha fatto, facendo addirittura lievitare i rifiuti fuori sito di altre 50mila tonnellate. Ora, la giunta regionale intende provvedervi aprendone altre nei pressi degli Stir, tra i quali quello di Battipaglia, che è una violenza alla valle del Sele».
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