A Napoli, da Insurgencia ai disoccupati,
i centri sociali in piazza anti Salvini

A Napoli, da Insurgencia ai disoccupati, i centri sociali in piazza anti Salvini
Sabato 11 Marzo 2017, 21:11
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Centri sociali, movimenti di lotta, associazioni ed anche esponenti politici: in tanti, oggi, hanno sfilato a Napoli contro la presenza del leader della Lega Nord Matteo Salvini in città, per un'iniziativa politica del suo partito. In mezzo a loro, però, si sono materializzati anche gli antagonisti incappucciati e con il volto coperto da sciarpe, che hanno iniziato a lanciare sassi, molotov e altri oggetti contro gli agenti schierati in tenuta antisommossa. Fino ad allora erano stati gridati slogan contro la Lega e Salvini, e lanciati fumogeni e petardi. La guerriglia ha avuto inizio a piazzale Tecchio, a pochissima distanza dalla Mostra d'Oltremare dove Salvini stava tenendo la sua convention. Ma qual è la galassia della Rete anti Salvini, che oggi ha sfilato per le strade del quartiere?
 


Raggruppa un gran numero di sigle, in larga parte attive sui territori, «a difesa dei diritti delle persone». Tra loro il Centro sociale Laboratorio Insurgencia, nato nel 2004, che raggruppa studenti medi e universitari, precari napoletani, che hanno occupato un edificio nel quartiere di Capodimonte, a Napoli. Appartengono a questa realtà tre rappresentanti istituzionali: Ivo Poggiani, presidente della terza Municipalità nella quale ricade anche il Rione Sanità, i consiglieri comunali della lista Dema, Eleonora de Majo, che nello scorso febbraio si era resa protagonista di un "battibecco" con Salvini via Facebook, e Rosario Andreozzi.
 
 


A sfilare oggi, anche i collettivi studenteschi di Generazione ribelle, che raggruppa molte scuole superiori di Napoli; la rete Block Bce Napoli, nata nel 2014, contro le politiche di austerità dell'Unione europea, che in occasione della riunione dei vertici della Bce a Napoli, proprio nel 2014, fu protagonista degli scontri che si verificano nel pressi della Reggia di Capodimonte; il Movimento "Magnammoce 'o pesone" per il diritto all'abitare, nato con l'intento di garantire una casa a chi ne ha diritto; Movimento di lotta "Disoccupati 7 novembre", che rivendicano il diritto al lavoro, con lo slogan "Lavoro stabile o salario garantito"; la Rete antifascista napoletana. Tra gli altri, anche l'Ex opg occupato "Je so pazzo", i cui esponenti hanno occupato la vecchia sede, ormai dismessa, dell'ospedale psichiatrico giudiziario del quartiere Materdei, a Napoli, dove hanno dato vita ad ambulatori medici, una mensa aperta a tutti e accoglienza agli immigrati ai quali viene insegnato l'italiano.
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