Deiulemar, ristoro in arrivo per gli obbligazionisti truffati

Deiulemar, ristoro in arrivo per gli obbligazionisti truffati
di Aniello Sammarco
Sabato 26 Giugno 2021, 09:00
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Potrebbe essere arrivato a conclusione il lungo digiuno in termini di ristoro degli obbligazionisti della Deiulemar compagnia di navigazione, la società armatoriale fallita a maggio di nove anni fa e nella quale quasi tredicimila persone avevamo investito oltre 720 milioni di euro. A confermarlo sono i comitati che raggruppano i risparmiatori e che in questo lungo lasso di tempo hanno seguito le vicende giudiziarie della Parmalat del mare, dalle quali finora gli investitori hanno ricavato circa il 6,5% di quanto investito nei bond del gruppo, con ultimo beneficio economico datato prima del lockdown del 2020. I risparmiatori sono certi, dopo che hanno ricevuto indicazioni in tal senso, che «entro fine anno, o al massimo all'inizio del 2022, arriverà un nuovo beneficio economico». Difficile da quantificare in termini numerici ma che, stando ai dettagli forniti dagli obbligazionisti, sarà almeno dell'1,5%. Un dato che viene fuori dalla quantificazione dei beni che le due curatele fallimentari - quella della compagnia di navigazione e quella della società di fatto ritenuta operante parallelamente e impegnata a distrarre i soldi dei risparmiatori - si apprestano ad alienare. «nei prossimi mesi dovrebbero trovare una migliore collocazione immobili come il palazzo di via Crispi a Napoli, villa Gina, ovvero la struttura residenziale che ospitava i coniugi Iuliano (l'ex amministratore unico, il defunto Michele, è uno dei tre fondatori della Deiulemar, i terreni edificabili a Roccaraso.

In programma a settembre anche la cessione di un terzo lotto dei pastori della collezione privata di Lembo, lotto nel quale sono inseriti anche due dipinti attribuiti a Luca Giordano.

Senza contare la questione del trust presente in Svizzera e riconducibile agli armatori, sul quale ci sarebbero almeno 10 milioni. La madre di tutte le battaglie resta comunqe quella relativa al sequestro conservativo da 393 milioni già eseguito nei confronti della Bank of Valletta. 

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