Deiulemar, ossigeno ai truffati: un milione dai pastori di Lembo

Deiulemar, ossigeno ai truffati: un milione dai pastori di Lembo
di Aniello Sammarco
Domenica 25 Aprile 2021, 12:00 - Ultimo agg. 26 Aprile, 08:16
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Che la collezione di pastori appartenuta in vita a Giuseppe Lembo, uno dei tre fondatori della Deiulemar compagnia di navigazione insieme a Giovanni Battista Della Gatta e Michele Iuliano, fosse di enorme pregio lo si evince da pubblicazioni specifiche, che sottolineano come il presepe custodito nella villa dell'armatore in via Marconi sia tra i più belli in circolazione tra le collezioni private. Ma forse nemmeno i più ottimisti tra i truffati dal grande crac del maggio 2012, quello che ha visto cancellati i 720 milioni di euro investiti da quasi tredicimila risparmiatori nei presunti bond della Parmalat del mare, avrebbe sperato che tra domanda e offerta si sarebbe registrato un incremento di oltre il 48%. Eppure, come sottolineano i tre componenti della curatela della società di fatto, il ricavo della vendita dei primi 151 pezzi della collezione Lembo ha portato nelle casse oltre 1,1 milioni di euro (1.103.250 euro per la precisione) rispetto ai 744.500 posti a base d'asta. Come spiegano Giuseppe Castellano, Massimo Di Pietro e Antonio Denotaristefani di Vastogirardi, quella andata in scena nei giorni scorsi è solo «la prima asta della nota collezione di pastori, a breve si procederà a un'ulteriore vendita».

Accanto ai pastori ci sono due quadri attribuiti a Luca Giordano e trovati dagli inquirenti durante le diverse visite effettuate nel corso degli anni nella villa di Lembo. Per l'alto valore artistico della collezione, viene ricordato dagli esperti, sull'intera vendita lo Stato ha un diritto di prelazione, che può essere esercitato entro 60 giorni dal perfezionamento della cessione. Un concetto non di poco conto, che testimonia quanto siano di assoluto prestigio i pezzi finiti all'asta. Stando infatti ai racconti di chi ha potuto ammirare le opere, all'interno della collezione vi sono una Natività di Giuseppe Sanmartino (noto nel mondo per avere realizzato il Cristo velato), i Re Magi di Lorenzo Mosca e animali attribuiti a Nicola Vassallo.

La vendita dei primi pezzi della prestigiosa collezione dell'armatore mitiga in parte la delusione per il passo falso registrato da un altro appuntamento atteso dagli obbligazionisti Deiulemar: la prima udienza in Cassazione sul trust da svariati milioni (almeno dieci secondo i calcoli, ma per molti potrebbe essere in gioco una cifra perfino pari al doppio) ritrovato in Svizzera e riconducibile sempre a Lembo.

La Suprema Corte ha infatti gelato l'ottimismo che prevaleva tra i creditori, annullando l'ordinanza con cui era stato disposto il trasferimento in Italia dei soldi presenti sul trust. Rimescolando, nei fatti, le carte. 

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Per conoscere le motivazioni di tale decisione si dovrà ancora attendere, ma stando alle prime indiscrezioni trapelate da Roma, alla base ci sarebbe la mancata conclusione del procedimento penale a carico degli armatori accusati dal fallimento. Procedimento al quale per mettere la parola fine occorre l'ultimo pronunciamento della Corte di Appello, chiamata a rimodulare la pena dopo che la Cassazione si è definitivamente espressa sulla colpevolezza degli ultimi imputati rimasti senza una pena definitiva: per conoscere la sorta dei fratelli Pasquale, Angelo e Micaela Della Gatta e di Giovanna Iuliano, manca insomma un'ultima udienza. Udienza che però, tra ritardi, ricorsi alla Suprema Corte ed emergenza pandemia, non è stata ancora fissata, nonostante la sentenza della Cassazione sia stata emessa più di un anno e mezzo fa. 

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