Fondi per la cultura, otto milioni per la Campania: finanziati lavori in sette siti

Fondi per la cultura, otto milioni per la Campania: finanziati lavori in sette siti
di Gaty Sepe
Martedì 5 Gennaio 2016, 10:04
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Poco più di 8 milioni di euro in tre anni per finanziare sette interventi in altrettanti siti. È questa la quota del Fondo tutela patrimonio che arriverà alla Campania secondo il programma triennale 2016-2018 approvato dal Ministero per i beni culturali e il turismo. Gli 8.631.000 euro sono stati destinati al restauro e al consolidamento della Badia della Santissima Trinità a Cava dei Tirreni (1.500.000 euro), al restauro e al recupero del Complesso della Cattedrale di San Matteo di Salerno (1.506.000 euro), all’adeguamento dell’impianto antincendio di palazzo Reale a Napoli (1.300.000), alla messa in sicurezza delle sale storiche e al completamento dei lavori di impiantistica del Complesso dei Gerolomini (600mila euro), al restauro e all’adeguamento impiantistico dell’ala del noviziato e degli spazi annessi ai sotterranei gotici del Museo di San Martino a Napoli (2.430.000 eutro), alla manutenzione ordinaria dell’impiantistica della sede dell’Archivio di Stato per Avellino 45mila euro). 

Il fondo per la tutela del patrimonio culturale è stato istituito dal governo un anno fa per dotare il paese di uno strumento concreto che, per la prima volta, in attuazione dell’articolo 9 della Costituzione, assicuri risorse stabili alla tutela del patrimonio culturale. Il piano triennale appena approvato dal Mibact dopo il via libera della legge di stabilità, ha previsto 100 milioni l’anno fino al 2018, per finanziare complessivamente 241 interventi in tutta Italia. Tra le regioni la parte del leone la fa il Lazio che si è accaparrata un «bottino» da 68 milioni per un totale di 89 progetti, seguito dalla Toscana 20,6 milioni per 20 interventi, dall’Emilia Romagna 14,5 milioni per 12 interventi, la Lombardia 11.930.000 per 14 interventi, il Piemonte 11,5 milioni per 16 interventi.

La Campania, con i suoi 8 milioni e rotti è dunque appena ottava in classica. Ma nella programmazione triennale dei fondi il ministero ha tenuto conto che la nostra regione si è già assicurata, insieme a Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia i 360 milioni dei fondi del Pon «Cultura e Sviluppo» riservati al Meridione che ospita 60 dei cosiddetti grandi attrattori culturali. Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Certosa di Padula, aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Stabia, Reggia e Real Bosco di Capodimonte, parco archeologico di Velia, Reggia di Caserta e Real Sito di Carditello potranno dunque utilizzare fondi europei per realizzare gli interventi che sono già in progettazione. Ancora, Fondi Poin Attrattori 2007-2013 potranno essere utilizzati per ultimare lavori selezionati e finanziati ma non ancora conclusi come quelli in corso al Palazzo Reale di Napoli e alla Reggia di Caserta. Per quanto riguarda il Palazzo Reale di Napoli, dunque, il milione e 300mila euro destinato ieri dal fondo per la tutela del patrimonio si aggiunge dunque ai fondi europei già stanziati per il recupero della dimora.
Fanno ben sperare anche i 600mila euro destinati al Complesso dei Girolamini per la messa in sicurezza delle sale storiche e il completamento dei lavori di impiantistica. «È un segno dell’impegno del ministero per un bene culturale preziosissimo. Da parte nostra - dice Rosanna Rummo direttore generale Biblioteche e Istituti Culturali - ce la stiamo mettendo tutta. Abbiamo già comunicato ai giudici che entro tre-quattro mesi potremmo aver completato i lavori di recupero delle sale e di risistemazione, ci auguriamo che la magistratura firmi il dissequestro e che la biblioteca possa finalmente riaprire. Io sono fiduciosa che questo 2016 possa essere per i Girolamini l’anno della svolta. Mi auguro che l’intero complesso, la Biblioteca, la Quadreria, il chiostro, rientri tra i monumenti nazionali. Oltre che per la catalogazione noi stiamo portando avanti i lavori per la messa in sicurezza e la climatizzazione. Puntiamo anche sull’Art Bonus - conclude la Rummo - perché abbiamo già alcuni sponsor privati pronti ad impegnarsi con finanziamenti che ci potranno permettere di assumere personale ed accelerare il processo di ricatalogazione dei volumi».
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