Frattamaggiore, protesta lavoratori disabili: «Rispettare diritti e reddito»

Frattamaggiore, protesta lavoratori disabili: «Rispettare diritti e reddito»
Giovedì 23 Dicembre 2021, 18:58
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La Flaica Uniti Cub, Confederazione unitaria di base, e le Associazioni Mid e Donare per Vivere hanno promosso oggi una manifestazione davanti alla sede Asl di Napoli 2 nord, a Frattamaggiore, per chiedere il rispetto delle normative regionali che prevedono l'assunzione dei lavoratori a tempo indeterminato ai sensi della legge 68/99. Per i manifestanti, rileva una nota, gli appalti dei parcheggi degli ospedali servono a garantire un lavoro con un reddito dignitoso per i numerosi lavoratori con disabilità che altrimenti resterebbero esclusi dal mondo del lavoro, potendo contare solo su un assegno di poco superiore ai 300 euro.

La Flaica Cub di Napoli, si evidenzia, non demorderà quindi dal portare avanti la protesta fino a che non verranno garantiti diritti e reddito a tutti coloro già hanno maturato i requisiti ai sensi di legge.

Il presidio davanti all'Asl di Frattamaggiore, spiegano i manifestanti, è solo il primo passo per dare un segnale forte sulla carenza delle condizioni dei lavoratori a oggi, lavoratori che intendono portare avanti la protesta fino alla risoluzione della vertenza.

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I problemi sono inerenti il parcheggio dell'ospedale Schiana di Santa Maria delle Grazie a Pozzuoli (Napoli); il sit-in dei lavoratori, con una delegazione di lavoratori disabili/disagiati appartenenti alla lista obbligatoria, chiedono un chiarimento su quanto sottoposto all'Ente, nella persona del direttore generale D'Amore. L'appalto in questione, si evidenzia, deve far fronte a tutte le esigenze dei disabili, imprescindibilmente privilegiati nell'assunzione, a differenza di quanto sta facendo l'azienda. I manifestanti ritengono che quanto sta avvenendo sia in contrasto con le finalità originarie dell'appalto, creato e voluto proprio per dare lavoro a disabili e disagiati iscritti alle liste di collegamento per gli aventi diritto in base alla legge 68/99 e non per fare cassa integrazione e promuovere profitti unilaterali, licenziando personale e non assumendo chi oggi non viene tutelato da una legge che non consente la reversibilità pensionistica.

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