Gasolio spacciato per olio lubrificante,
così i trafficanti eludevano il fisco

Gasolio spacciato per olio lubrificante, così i trafficanti eludevano il fisco
Mercoledì 12 Dicembre 2018, 13:48 - Ultimo agg. 14:13
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Truccavano il gasolio in modo da farlo classificare come olio lubrificante ed evadere così le accise e i controlli previsti: tre le misure cautelari emesse dal Gip del Tribunale di Nola ed eseguite dai militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Napoli nei confronti di M.M., M.G. e T.S.. L'accusa è di importazione di gasolio e olio lubrificante di contrabbando di provenienza estera. Sei milioni di euro l'evasione d'imposta stimata. Le indagini sono scaturite dal sequestro effettuato il 10 novembre 2017 nel Terminal Intermodale di Nola (TIN) di circa 300.000 litri di prodotti energetici contraffatti in territorio estero per renderli classificabili come olio lubrificante - mentre in realtà si trattava di gasolio - arrivati via treno a bordo di appositi tank container corredati di documentazione di trasporto falsa.
 

Le indagini hanno portato alla luce il meccanismo fraudolento escogitato per non versare imposte. È stato accertato, in particolare, che nel corso del 2017 sono giunti in Italia tramite il TIN di Nola, provenienti da un deposito di stoccaggio belga, circa otto milioni di prodotto energetico assimilabile al gasolio, ma in realtà miscelato con olio vegetale e destinato a una società austriaca. Essendo l'Italia luogo di transito non sarebbe stata versata alcuna imposta. Inoltre, gli olii lubrificanti circolano corredati solo di lettera di vettura internazionale (CMR) e non con il previsto documento amministrativo elettronico di accompagnamento (e-AD) che consente una tracciabilità informatica dei prodotti energetici assoggettati all'accisa, tra cui il gasolio. Diversamente, un prodotto energetico oggetto di vendita tra due Stati ove l'accisa non è dovuta viaggia scortato da una semplice lettera di vettura internazionale (CMR). Quest'ultima non consente alcuna tracciabilità informatica della merce.

L'operazione ha portato al sequestro di cinque aree di stoccaggio abusivo del prodotto energetico e di dieci automezzi utilizzati, nonché di circa mezzo milione di litri tra carburante ed olio lubrificante «totalmente sconosciuto al fisco».
Circa 300.000 litri di carburante sono stati assegnati al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, per le attività di soccorso e pubblica utilità. Il carburante contraffatto - è stato accertato - era prevalentemente destinato alla filiera delle cosiddette pompe bianche i cui titolari - secondo quanto ricostruito dagli investigatori - o perché complici o perché minacciati - acquistavano il prodotto per rivenderlo a prezzi concorrenziali.
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