Goethe Institut a Napoli, assist dell'assessore: «Sede nella Galleria Principe o in un immobile confiscato»

Sindacato in pressing per l'immediato ritiro dei licenziamenti

Goethe Institut
Goethe Institut
di Gennaro Di Biase
Mercoledì 15 Novembre 2023, 10:17 - Ultimo agg. 15:46
4 Minuti di Lettura

Crisi del Goethe: domani i rappresentanti dei dipendenti dell'istituto incontreranno l'assessore al Lavoro di Palazzo San Giacomo, Chiara Marciani. Il Comune è pronto a «fare la sua parte e offrire disponibilità per una nuova sede», sottolinea l'assessore. Le sedi possibili sono diverse, «dalla Galleria Principe alla Casa della Socialità». Ma si valuterà anche l'opzione di assegnare al Goethe «un bene del patrimonio immobiliare del Comune, anche tra quelli confiscati». Il tavolo di domani sarà importante, dunque, almeno nell'ottica location. Le riunioni sindacali si stanno rincorrendo, però, per cercare di salvare il prestigioso istituto di lingua di Cappella Vecchia e per i suoi 10 dipendenti, cui nelle scorse settimane è stato comunicato il licenziamento da parte della direzione tedesca di Monaco. I lavoratori invocano risposte dal Goethe (che chiuderà del tutto tra Torino, Trieste e Genova a inizio 24).

Si lavora, in sostanza, per evitare che il «ridimensionamento» prospettato da Monaco per il Goethe di Napoli possa diventare un addio. «Siamo pronti a dare sostegno ai dipendenti sulla procedura di licenziamento avviata nei loro confronti - aggiunge la Marciani - Su questo tema, l'impegno mio e del sindaco è garantito: faremo il possibile affinché il Goethe non scompaia». Naturalmente, va fatto un distinguo: Palazzo San Giacomo e gli enti nazionali possono fare il possibile su alcuni aspetti della crisi, ma «il pagamento degli stipendi spetta però al governo tedesco - aggiunge l'assessore - Noi possiamo garantire un risparmio sul canone d'affitto, ma quanto alle tutele lavorative serve un intervento dalla Germania.

Ognuno faccia la sua parte, in altri termini».

Ed è proprio sulla necessità di un intervento tedesco che, in queste ore, si concentrano maggiormente i sindacati. Senza un cambio di passo, infatti, il 31 gennaio 24 i corsi di lingua tedesca in città verranno interrotti: «Si è tenuto a Torino il primo tavolo di contrattazione - spiega Barbara Siciliano, rappresentante sindacale del Goethe partenopeo - I sindacati hanno chiesto il ritiro del licenziamento collettivo, e hanno chiesto alla dirigenza quale sia la cifra che intende stanziare per i dipendenti. In alcuni casi, potrebbero esserci uscite volontarie, per chi è prossimo alla pensione. Va poi compreso come ricollocare gli altri. La dirigenza non ha risposto sul budget a disposizione. Nel prossimo incontro, del 22 novembre, ci daranno dettagli maggiori. Abbiamo ricevuto la visita del nuovo ambasciatore di Germania, cui avevamo inviato un esposto. Anche l'appoggio del Comune è stato immediato, ma finora dal direttore italiano del Goethe Institut, a Roma, non è arrivato nessun segnale per fissare un appuntamento e valutare le alternative. Questo silenzio non è corretto neppure nei confronti del Comune, e perciò siamo lieti dell'incontro con la Marciani, che ha tante idee sulle sedi alternative. Il 31 gennaio ci sarà la chiusura dell'ufficio corsi di lingua: corsi, esami e certificazioni non ce ne saranno più a Napoli, ma abbiamo accordi da rispettare con il Miur».

Torniamo, dunque, al discorso della sede. Le opzioni sono due, da valutare «in funzione delle esigenze del Goethe», sottolinea la Marciani. Tradotto: se si riuscirà - con un intervento della Germania - a salvare l'istituto in gran parte delle sue funzioni, servirà una sede più grande. E in quel caso, il Comune «è pronto a mettere a disposizione uno dei suoi beni, anche tra quelli confiscati». Oppure, se il Goethe napoletano diventerà un organismo più "mobile" e "liquido", «siamo pronti a offrire la Common Gallery in Galleria Principe prosegue l'assessore al Lavoro - Spero che già la settimana prossima la relativa gara possa essere pubblicata: sarà uno spazio dedicato all'Europa, con attività Erasmus e punto nevralgico per gli scambi culturali studenteschi in città. Anche la Casa della Socialità al Vomero, in via di riapertura, potrebbe essere uno spazio utile al Goethe. Così come gli uffici nei centri giovanili, dotati di aule attrezzate per i corsi di lingua».

© RIPRODUZIONE RISERVATA