Coppia morta nell'incendio in casa
Gli amici: «Lei solare, lui lavoratore»

Coppia morta nell'incendio in casa Gli amici: «Lei solare, lui lavoratore»
di Mariano Fellico
Lunedì 5 Febbraio 2018, 08:43
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QUALIANO. Nella stradina c'è un viavai di persone. Una lenta e triste processione verso l'abitazione di Mimmo Ciancio e sua moglie Rosaria Carandente, uccisi da un killer silenzioso: il monossido di carbonio sprigionato da un corto circuito di una presa elettrica, fiamme che poi hanno bruciato un divano. «Mimmo e Rosaria erano delle bravissime persone», racconta un vicino. Lui era un carrozziere, un mestiere con cui aveva preso confidenza fin da ragazzo: lavorava nella ditta del padre. Lei, casalinga, si occupava a tempo pieno dei loro bambini e della mansarda dove abitavano da quando si erano sposati, all'ultimo piano della palazzina al civico 14 di via Palizzi dove vive anche la famiglia della donna.

A via Palizzi, periferia di Qualiano, la quiete della domenica pomeriggio è rotta dalle urla dei genitori della coppia. Miriana e Luigi, che sabato sera erano rimasti a dormire l'una da un'amica, l'altro dai nonni, si sono salvati. E adesso i nonni alzano intorno a loro una barriera di protezione. «Con Rosaria ci vedevamo spesso al supermercato, era una donna solare, amante della casa, dei figli e innamorata del marito. Non ho parole», racconta una donna. Dai balconi dei palazzi vicini, le persone si affacciano e guardano in silenzio l'arrivo della polizia mortuaria. Nell'aria c'è un denso odore di fumo di camino, in quella zona le abitazioni sono quelle storiche, quelle costruite con sacrifici un mattone sull'altro e dove vivono nuclei familiari imparentati tra loro. Mimmo e Rosaria abitavano nella mansarda della palazzina costruita dal padre della donna, l'uomo che è salito in mansarda insospettito dal silenzio e che ha dato l'allarme. Erano le 15, ormai troppo tardi.
 
«Mimmo era solito scendere di casa di prima mattina per recarsi al lavoro», racconta uno zio: «Rientrava per pranzo, appena un'ora di spacco e poi ritornava nella sua officina fino a tardi. Non aveva vizi e conduceva una vita tranquilla con la moglie, una vita fatta di tanti sacrifici. Non faceva mancare l'affetto ai suoi figli ed era, insieme alla moglie, sempre presente e anche severo. Un ragazzo d'oro, quello che è successo è inimmaginabile». «Sarei dovuto andare da Mimmo per guardare la partita del Napoli insieme a lui racconta Antonio, uno degli amici del quarantenne morto - era un ragazzo d'oro, un grande lavoratore. Da ragazzi giocavamo a pallone insieme, nella squadra del Qualiano». Tra parenti, amici e conoscenti, davanti al cancello arrivano diversi ragazzini, amici dei figli della coppia di coniugi morti. «Miriana era molto legata a suo padre e sua madre racconta una sua amica - ha saputo di quanto successo dagli zii, è sconvolta e non vuole credere che ora non ha più gli amati genitori. Tutto questo è assurdo». Tanti i commenti sui profili facebook di Mimmo e Rosaria: «Riposa in pace amico mio, che il Signore vi accolga tra le sue braccia e vegliate su i vostri figli» scrive Angelo. Valerio, invece, dice non «riesco a credere quello che è successo, ci siamo visti ieri».
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