Massacrato di botte con la scopa, il calvario di Giuseppe e i silenzi della mamma: «A scuola con i lividi»

Fiori e candele sul luogo della tragedia (foto Renato Esposito)
Fiori e candele sul luogo della tragedia (foto Renato Esposito)
di Gigi Di Fiore
Martedì 29 Gennaio 2019, 07:00 - Ultimo agg. 14:00
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Inviato a Massalubrense

Non sarebbe stata la prima volta che Tony metteva le mani addosso al piccolo Giuseppe, il figlio della sua convivente Valentina Casa. Quella dell'episodio non isolato è una voce ricorrente a Cardito. Intervistato dal Tg Studio aperto, Angelo, un conoscente di Tony, ha infatti dichiarato: «Sabato ho visto Tony un po' agitato perché ha dato un calcio al bambino davanti a me. Mi disse non ti preoccupare, questo mi sta portando all'esasperazione. Gli ho detto, devo chiamare i carabinieri?»

Un racconto che sembra confermare l'esistenza di avvisaglie delle violenze già dal giorno prima. Ma, in aggiunta, c'è mistero sul trasferimento di scuola di Giuseppe. Un insegnante della scuola elementare di Cardito sostiene di aver visto Giuseppe, che frequentava quella scuola, con lividi e un occhio nero. Per questo, sarebbe scattata la procedura prevista in circostanze di questo tipo: la convocazione della madre del bambino per chiedere spiegazioni, con la predisposizione di una piccola relazione da consegnare ai servizi sociali del Comune.
 
Di fatto, Valentina Casa, la mamma di Giuseppe, avrebbe preferito trasferire il figlio ad una scuola elementare di Crispano dove vive la mamma di Tony insieme con gli altri suoi figli. La motivazione ufficiale sarebbe stata che, in quel modo, la madre del convivente avrebbe potuto accompagnare il bambino a scuola. Una vicenda che risalirebbe al periodo tra settembre e ottobre, pochi giorni dopo l'inizio dell'anno scolastico. Il sindaco di Cardito, Giuseppe Cirillo, nega che vi sia stata mai una segnalazione ai servizi sociali comunali. Di certo, alla Procura per i minori non è mai arrivato alcuna relazione sui bambini di Cardito. Un mistero, ma riguarda circostanze di rilevanza penale. Se fosse accertato che le violenze sui bambini, e in particolare su Giuseppe, erano abituali anche prima di domenica, potrebbe scattare una procedura del tribunale per i minori con l'obiettivo di revocare la potestà genitoriale alla madre sulle due bambine risparmiate dalla furia del convivente. Se la circostanza dei segni di violenza sul bambino segnalati a scuola fosse verificata, significherebbe anche che la mamma avrebbe mantenuto un silenzio acquiescente sul comportamento del convivente senza fare mai segnalazioni. E l'episodio del trasferimento di scuola di Giuseppe diventerebbe un ulteriore elemento di prova nella procedura avviata dal Tribunale per i minori.

Valentina Casa ha lasciato Cardito. La casa di via Manzoni è sotto sequestro giudiziario. La figlia di quattro anni è in una casa famiglia assistita da psicologi, su disposizione della Procura e del Tribunale per i minori. La sorellina Noemi, sette anni, è ancora all'ospedale Santobono di Napoli, per essere curata dalle ferite, anche psicologiche, subite nel corso dell'aggressione di domenica pomeriggio. Ancora non sa che il fratellino è morto, ma le sue condizioni migliorano.

La madre si è trasferita a Massalubrense, dove vivono i suoi familiari. Nella casa di una zia in via Sirignano, dove vive anche la mamma Anna Adele, Valentina è protetta e circondata di affetto. «Non faccio commenti, lasciateci in questo enorme dolore» dice la mamma Anna Adele. In casa, arrivano anche altri familiari. Valentina ha tre fratelli: Giuseppe, che lavora come marittimo, Augusto e Michele. Arriva anche il padre, Nicola, che fa il fornaio e vive a Sant'Agata dei Goti. Anche lui si lascia scappare solo poche parole: «Non ho voglia di parlare in questo momento». Un'altra parente spiega: «Siamo tutti sotto shock e Valentina lo è per prima».

Si chiama Fabrizio Dorice, il padre naturale dei tre bambini. Naturalmente, è stato convocato dai magistrati del Tribunale per i minori. Sul suo profilo Fb, si dichiara a turno poliziotto e carabiniere. Con Valentina è rimasto fino ad un anno fa, poi si sono lasciati. I tre bambini sono nati tutti nell'ospedale di Vico Equense. In costiera sorrentina, è andata avanti la loro instabile vita coniugale. Poi si sono separati e Valentina ha conosciuto Tony. È stata la molla per lasciare Massalubrense, salutare la famiglia di origine e trasferirsi a Crispano con Tony. Poi il nuovo trasferimento a Cardito, dove non sono molti a poter dire di averli conosciuti e frequentati. Una relazione inquinata dai problemi economici e da mille difficoltà per la mancanza di lavoro sia per Tony sia per Valentina.

Uno scenario al centro di verifiche investigative. E dice il sindaco di Cardito, Giuseppe Cirillo: «Conosco il ragazzo fermato e la sua famiglia. Sono persone tranquille. La nostra attenzione sarà però dedicata ai due bimbi». Poi, un passaggio ancora sull'attività dei servizi sociali del Comune. Ha precisato di nuovo il sindaco: «La famiglia non era seguita dai servizi sociali perché fino a questo momento non c'erano stati mai problemi a noi segnalati. Conosco il ragazzo, mentre la mamma dei bimbi non la conoscevo perché veniva da un altro paese». Nessuno sapeva, nessuno aveva mai cercato di capire come vivevano Tony, Valentina e i tre bambini.

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