Incidenti sul lavoro, in Campania infortuni record: più 105% nei primi sette mesi del 2022

Incidenti sul lavoro, in Campania infortuni record: più 105% nei primi sette mesi del 2022
di Valerio Iuliano
Mercoledì 31 Agosto 2022, 08:00 - Ultimo agg. 1 Settembre, 08:33
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Gli infortuni sul lavoro aumentano, soprattutto al Sud - con la Campania al primo posto - mentre le morti bianche sono in leggero calo. Dalla lettura dei dati dell'Inail sui primi sette mesi del 2022, emergono risultati apparentemente contraddittori. «I dati - spiega l'Inail - sono provvisori e il loro confronto richiede cautele in particolare rispetto all'andamento degli infortuni con esito mortale, soggetti all'effetto distorsivo dei tempi di trattazione delle pratiche». Per valutare il fenomeno, dunque, sarà necessario attendere la fine del 2022. Tuttavia, da una lettura approfondita, si scoprono già molti risultati particolarmente indicativi. Le 441.451 denunce presentate tra gennaio e luglio sono già superiori del 41,1 per cento a quelle dello stesso periodo del 2021. E tutto lascia pensare che i casi segnalati aumenteranno ancora. 

Un deciso aumento - sottolinea l'Inail - dovuto, in parte, al più elevato numero di denunce da Covid-19 e, per un'altra parte, alla crescita degli infortuni tradizionali. L'analisi territoriale evidenzia un incremento delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: più consistente nel Sud (+58,1 per cento), seguito da Isole (+54,3 per cento), Nord-Ovest (+48,6 cento), Centro (+44 per cento) e Nord-Est (+23,6 cento). La regione che ha fatto registrare l'incremento più netto, in termini percentuali, è la Campania, con il +105,5 per cento, seguita da Liguria (+69,6 per cento) e Lazio (+66,6 per cento). «È un dato grave e sorprendente - spiega il segretario generale della Cgil Campania Nicola Ricci - e dimostra che gli strumenti sono insufficienti. Dovremmo insistere con i comitati presso le prefetture per la prevenzione nelle aziende e sui cantieri». Su base nazionale, l'incremento dei casi riguarda quasi tutti i settori produttivi. A luglio il numero degli infortuni denunciati ha segnato un +38,8 per cento per Industria e servizi. Si segnalano aumenti ancora più netti nella Sanità (+143,4 per cento), nel Trasporto e magazzinaggio (+137 per cento) e nelle Attività di alloggio e di ristorazione (+85,2 per cento). L'aumento che emerge dal confronto tra il 2022 e il 2021 è legato sia alla componente femminile, che registra un +67 per cento, sia a quella maschile, che presenta un +26,5 per cento. Gli infortuni crescono sia tra i lavoratori italiani, sia tra quelli extracomunitari e comunitari. Il dato forse più significativo viene fuori dal confronto con il 2019. Il numero di infortuni registrato in Italia quest'anno è superiore del 16,6 per cento all'ultimo anno del pre-Covid. «La cultura della sicurezza - sottolinea il segretario della Cisl di Napoli e provincia Gianpiero Tipaldi - manca del tutto. C'è un elevato numero di morti ogni anno e centinaia di migliaia di infortuni gravi e malattie professionali, che incidono sulla qualità della vita dei lavoratori e delle famiglie. A Napoli l'edilizia, l'agricoltura, la manifattura e i servizi presentano numeri alti. Una parte di essi è collegata al lavoro nero». Per il leader della Uil Campania Giovanni Sgambati occorre evidenziare anche un altro aspetto: «Il numero degli ispettori è fortemente diminuito negli ultimi anni, come avevamo segnalato, e i risultati sono questi.

Solo adesso si stanno rinforzando gli organici degli ispettori». 

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Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all'Istituto nei primi sette mesi dell'anno sono state 569, ovvero 108 in meno rispetto allo scorso anno, «sintesi di un decremento delle denunce nel quadrimestre gennaio-aprile (-28,7%) e di un incremento nel trimestre maggio-luglio(+9,8%)». Il calo ha riguardato tutti i settori, ma a fine anno ci saranno verosimilmente altri dati. Dall'analisi territoriale emerge un incremento di 12 casi mortali nelle Isole (da 40 a 52) e un decremento di 78 casi al Sud (da 192 a 114), di 21 nel Nord-Ovest (da 169 a 148), di 12 nel Nord-Est (da 147 a 135) e di nove al Centro (da 129 a 120). Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano la Toscana, il Veneto e la Sardegna (+7 casi mortali ciascuna), I maggiori decrementi, invece, sono in Campania (-30) e Puglia (-24). Le denunce di malattia professionale protocollate dall'Inail sono state 36mila, oltre 2mila in più, rispetto al 2021. 

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