Influenza, scatta l'allarme dei pediatri: «Boom di casi tra i bimbi il picco previsto a Natale»

Sos dal Santobono: aumenti da 0 a 5 anni

Influenza, scatta l'allarme dei pediatri: «Boom di casi tra i bimbi il picco previsto a Natale»
di Ettore Mautone
Mercoledì 7 Dicembre 2022, 08:32 - Ultimo agg. 8 Dicembre, 10:00
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Colpisce soprattutto i bambini da 0 a 5 anni il boom di influenza stagionale. L'andamento esponenziale assunto dalla curva di crescita dei casi si ripercuote anche sulla rete dei pediatri di base. «L'influenza quest'anno si presenta più virulenta, con febbre alta che perdura per 3 o 4 giorni e in anticipo rispetto al picco stagionale solitamente presente a gennaio - avverte Antonio D'Avino, pediatra di base con studio a Portici nonché presidente, dallo scorso aprile, della Federazione nazionale medici pediatri - a fare da innesco sono solitamente gli incontri conviviali in famiglia durante le feste natalizie ma quest'anno abbiamo un'epidemiologia diversa. Impicco lo avremo a Natale. Già da alcuni giorni sono decine di telefonate che riceviamo ogni giorno. Siamo preoccupati rispetto a quanto sta accadendo nelle altre regioni del Centro nord dove è satura la capacità di riposta delle reti pediatriche di Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana. Lazio.

«Da circa 3 settimane - conferma Vincenzo Tipo, primario del pronto soccorso del polo pediatrico dell'Arenella - stiamo registrando un progressivo incremento degli accessi per sindrome influenzale e da Virus respiratorio sinciziale che provoca le insidiose bronchioliti. Dalla settimana che va dal 7 al 13 novembre ad oggi contiamo un incremento del 30 per cento degli arrivi, dato che negli ultimi giorni risulta in costante e preoccupante aumento. Oggi contiamo circa 310 accessi al giorno continua Tipo - con picchi di 380 arrivi in pronto soccorso, numeri al limite delle gestibilità. La patologia è oggettivamente in anticipo rispetto allo storico così come la bronchioliti che generalmente sono attese tra inizio e metà gennaio. Stiamo registrando alcune complicanze come polmoniti che costringono al ricovero ed alla ossigeno terapia al momento i reparti di pediatria sono al massimo della capienza ma abbiamo già pronto un piano straordinario se la situazione dovesse peggiorare».



I bambini presentano una sintomatologia febbrile con temperature molto elevate e sintomi respiratori che interessano le alte vie.

Le bronchioliti sono classiche dei neonati o lattanti al di sotto di 1 anno. Trattandosi di malattie virali si giovano solo di terapie sintomatiche con paracetamolo per la febbre e l'idratazione. «I bambini della fascia anagrafica da 0 a 5 anni sono oggi più esposti rispetto agli ultimi anni - ribadisce d'Avino - in quanto durante i ripetuti lockdown non sono venuti a contatto con il virus dell'influenza e dunque sono del tutto privi di difese immunitarie».

Il consiglio ai genitori è sempre quello di non ingolfare le prime linee degli ospedali anche perché, spesso, sono i luoghi dove è più facile la diffusione del contagio. «Consiglierei di rivolgersi all'ospedale solo se si ha un bambino molto piccolo che presenta febbre elevata e che abbia difficoltà respiratorie rilevanti - conclude Tipo - nella maggior parte dei casi, infatti, è sufficiente una terapia sintomatica ed il contatto con il medico curante per risolvere tutto nell'arco di alcuni giorni. Sconsigliati invece gli antibiotici, almeno in prima battuta».

La buona notizia è che, a differenza di un anno fa, sono in netto calo i casi di Covid: al Santobono sono solo 3 i bambini ricoverati. La Campania, insieme a Calabria e Sardegna, è infine tra le tre regioni che, quest'anno, non hanno attivato la rete delle sentinelle territoriali di Influnet: i pediatri e i medici di famiglia, oberati di lavoro, alle prese con le vaccinazioni (D'Avino ne ha fatte 300 sinora) non hanno potuto aderire visto il carico di adempimenti che questo comporta. Proprio sul fronte vaccinazioni il parere dei pediatri è unanime: «Il vaccino, dai 6 mesi di vita in poi, è molto sicuro e non c'è nessun motivo per non farlo».

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