Cricca del giudice di pace a Nola: «​Io, avvocato estraneo alle indagini vittima di un caso di omonimia»

Cricca del giudice di pace a Nola: « Io, avvocato estraneo alle indagini vittima di un caso di omonimia»
di Leandro Del Gaudio
Martedì 12 Maggio 2020, 10:30 - Ultimo agg. 13 Maggio, 07:57
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Una mattinata kafkiana per un caso di omonimia. A segnalare un profondo disagio è stato un professionista napoletano, un avvocato civilista esperto in diritto fallimentare che si è ritrovato nella lista delle persone arrestate nell’ambito dell’inchiesta Nolana sul traffico di marche da bollo.

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Studio in viale Gramsci 18, Commissario al Corecom della Campania, specializzato in diritto commerciale e delle imprese, per altro Componente di numerosi organismi di vigilanza in aziende private, si è occupato a Napoli di numerosi processi in ambito fallimentare e concorsuale, ha un’ampia attività pubblicistica spesso in ambito universitario. È nato nel 1972, un anno prima del Pietro Marzano coinvolto nella stessa retata che ha portato agli arresti una decina di professionisti nella truffa di marche da bollo a Marigliano. Tutti innocenti fino a prova contraria, specie per chi si è ritrovato sul giornale - lo ripetiamo: per un caso di omonimia - senza neppure essere sfiorato formalmente dalle indagini. 
 


Ha spiegato al Mattino il Pietro Marzano estraneo alle indagini: «Da stamattina telefono squilla a ripetizione, mi chiamano amici e parenti, vogliono sapere che ho combinato. A questo punto tanto vale precisare che c’è stato un caso di omonimia. Sento il dovere di precisarlo non per coloro con i quali lavoro e collaboro, ben consapevoli della mia estraneità, ma per evitare che in futuro si possa fare qualsivoglia accostamento tra me e questa vicenda». 

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