L'Olocausto di gay, trans e lesbiche con gli ebrei, tra torture, esperimenti e stupri

L'incontro organizzato da Arcigay Antinoo ricorda i partigiani delle Quattro giornate di Antonio Amoretti e Gennaro Morgese

L'Olocausto di gay, trans e lesbiche con gli ebrei, tra torture, esperimenti e stupri
L'Olocausto di gay, trans e lesbiche con gli ebrei, tra torture, esperimenti e stupri
Lunedì 29 Gennaio 2024, 10:56 - Ultimo agg. 10:57
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L'orrore nell'orrore, la diversità nella diversità, e poi stupri, esperimenti e morti atroci. Se c'è un peggio nella storia dell'Olocausto di ebrei, Rom, Sinti e dissidenti politici organizzato e realizzato da nazisti e fascisti, quel peggio è l'Olocausto di gay, trans e lesbiche. «È una storia meno conosciuta - racconta Antonello Sannino di Antinoo Arcigay Napoli - ma non meno orribile. Una storia che vogliamo ricordare oggi che i diritti del movimento Lgbt sono messi in discussione dal Governo della destra mentre si moltiplicano le aggressione dei gruppi di estrema destra contro le persone».

È una galleria del terrore che va oltre ogni immaginazione horror, quella che si racconta nel Giorno della Memoria, in cui, a fianco al dramma degli ebrei, dei Rom, dei Sinti, si racconta quello del mondo che oggi va sotto la sigla Lgbt+ nella sede di Antinoo Arcigay con Maree, Associazione Trans Napoli, Pochos, Pride Vesuvio Rainbow, ARCI Napoli e Coordinamento Campania Rainbow, unitamente ad Aperitivo Resistente e con il supporto dell’ANPI di Napoli.

«L'idea dei nazifascisti era di voler rieducare quelli che per loro errano diversi - spiega Antonella Capone ALFI le Maree - Per decenni il dramma delle donne nei campi di concentramento è stato nascosto. Per le donne lesbiche è del tutto misconosciuto: le lesbiche venivano internate e violentate a ripetizione perché si pensava che così sarebbero ritornate vere donne, alla fine morivano di malattie tra dolori atroci». «Per i gay non bastava il campo di concentramento - ricorda Vincenzo Capuano per Aperitivo Resistente - Si pensava che impiantando coglioni di mulo sarebbe aumentato il testosterone e quindi la loro mascolinità.

Si può solo immaginare l'orrore della morte di queste persone operate nei campi di concentramento».

 

«Siamo qui al fianco degli ebrei per non far dimenticare - dice Antonello Sannino - il nostro evento è dedicato alla memoria di Antonio Amoretti, partigiano delle Quattro Giornate di Napoli, e a Gennaro Morgese, figlio di Maddalena Cerasuolo, “Lenuccia”, unica donna decorata al valor militare per aver partecipato e combattuto durante le Quattro Giornate. Un momento di resistenza in cui è stato importante, come raccontava lo stesso Amoretti, il ruolo dei trans, dei femminielli, che in quei giorni erano in prima fila a combattere i nazisti».

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