Arriva il «no» del Comune di Napoli all'invito formale alla mediazione per il decesso di Salvatore Giordano, lo studente di 14enne ferito a morte da alcuni pesanti frammenti di stucco caduti dalla Galleria Umberto I di Napoli il 5 luglio.
A rendere noto il diniego dell'ente a prendere parte alla mediazione fissata per il 15 maggio sono gli avvocati Angelo e Sergio Pisani, legali dei genitori di Salvatore, i quali hanno deciso di rivolgersi alla Corte dei Conti «per tutte le valutazioni e provvedimenti del caso».
Gli avvocati Angelo e Sergio Pisani chiedono «giustizia» e invitano il sindaco «a interessarsi dei diritti dei cittadini vittime del comune, anziché solo di «opere di stracci esposti in piazza municipio e pagate con le tasse dei contribuenti».
«Per dieci anni - ricordano gli avvocati - sono rimaste inascoltate le legittime richieste e mortificati i diritti degli eredi della vittima, sia dal Comune di Napoli, sia dalle società di assicurazione.
Per i due legali «l'ostinazione del Comune crea non solo un enorme danno emotivo alle vittime ma espone lo stesso ente a un grave danno economico e di immagine. A breve saremo a dieci anni dall'evento per il quale le responsabilità del Comune sono più che evidenti, non avendo mai transennato i marciapiedi sottostanti ai crolli della Galleria, che da mesi annunciavano una possibile tragedia».