La laurea e poi il lavoro: «Sfida vinta da disabile»

Maria Chiara, 29 anni, rinasce alla Sanità

Le catacombe di San Gennaro
Le catacombe di San Gennaro
di Maria Chiara Aulisio
Mercoledì 21 Giugno 2023, 09:22
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Maria Chiara ora ha un lavoro. O quasi. Quello che sognava fin da bambina: diventare esperta di arte e di storia e - forte di una straordinaria padronanza delle lingue straniere - occuparsi della "cura" dei grandi tesori che la nostra città custodisce accompagnando turisti e visitatori alla scoperta delle bellezze partenopee. Ci sono voluti tre anni dopo la laurea, colpa soprattutto della pandemia, ma alla fine ce l'ha fatta e anche nel migliore dei modi. Maria Chiara oggi è in forza alla squadra dei giovani de "La Paranza", la cooperativa sociale del rione Sanità che dal 2006 si occupa della valorizzazione del patrimonio artistico e culturale del quartiere.

Ha appena iniziato un "tirocinio formativo", ovvero sta muovendo i primi passi verso un percorso all'interno della cooperativa che - nei prossimi mesi - potrebbe portarla a ricoprire un ruolo lavorativo sempre più organico. Intanto lei ascolta, impara e fa esperienza grazie alla straordinaria capacità di accoglienza dei ragazzi della Sanità che vanno avanti con successo nel loro progetto di inclusione. Ma facciamo un passo indietro e ripercorriamo una storia, quella di Maria Chiara, che comincia 29 anni fa quando nasce di appena sei mesi: «Parto prematuro - racconta la mamma, Iaia Caputo - colpa di un distacco di placenta che non ci diede alternative».

E le conseguenze di quella nascita così precoce purtroppo sono stati gravi: cecità e tetraparesi spastica. Una condizione assai difficile che però non ha mai scoraggiato la mamma e il papà: «Lasciai subito il lavoro per dedicarmi a lei - aggiunge Iaia - e così, un po' alla volta, giorno dopo giorno, sono riuscita a tirarle fuori le passioni e la grande voglia di studiare che aveva. Le lingue straniere, in particolare, le sono sempre piaciute molto».

Da qui la scelta di frequentare il liceo linguistico e poi l'università. Laurea a pieni voti in lingue per la comunicazione e la cooperazione internazionale all'università Suor Orsola Benincasa e subito dopo la ricerca di un lavoro. Parla tre lingue in maniera impeccabile: l'inglese, lo spagnolo, e il francese che, per lei, è quasi come l'italiano. «La tesi - racconta mamma Iaia - l'ha scritta così, in francese dalla prima all'ultima riga». È chiaro che la pandemia ha reso la ricerca di un lavoro più difficile ma Maria Chiara non si è mai scoraggiata e ha continuato a inviare curriculum in giro per i luoghi d'arte della nostra città. Fino a quando la sua richiesta è arrivata sulla scrivania dei ragazzi de "La Paranza". «Maria Chiara è un valore aggiunto per noi - racconta Vincenzo Porzio della cooperativa - accoglie i turisti in maniera esemplare, puntiamo molto su di lei. È chiaro che siamo solo all'inizio del suo percorso di formazione. Parlare di lavoro attualmente sarebbe improprio. Diciamo invece che ha cominciato brillantemente un tirocinio che le consentirà di conoscere al meglio la realtà in cui si muove».

E proprio ieri nelle Catacombe di San Gennaro, con la giovane Maria Chiara a fare da madrina, è stato presentato, il progetto Art-Up che ha consentito la realizzazione della riproduzione tattile dell'affresco della più antica immagine di San Gennaro. Una riproduzione che arricchisce il percorso di visita e le azioni di fruizione dedicate alle persone con disabilità che la cooperativa "La Paranza" attraverso la gestione delle catacombe di San Gennaro promuove da tempo. Non solo: una video narrazione nella lingua dei segni, corredata di sottotitoli, completa la sperimentazione proponendo una breve presentazione dell'opera attraverso un linguaggio accessibile a tutti i visitatori.

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