Lavoro nero, operai segregati in fabbrica nel Napoletano: il giudice conferma gli arresti

Lavoro nero, operai segregati in fabbrica nel Napoletano: il giudice conferma gli arresti
Giovedì 5 Dicembre 2019, 14:03 - Ultimo agg. 6 Dicembre, 06:43
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Il Tribunale del Riesame di Napoli ha rigettato l'istanza di revoca degli arresti domiciliari emessa nei confronti dell'imprenditore Vincenzo Capezzuto, arrestato dai carabinieri durante una ispezione nella sua fabbrica di borse a Melito di Napoli lo scorso 13 novembre. I militari trovarono, chiusi in un locale dell'azienda, 43 lavoratori «in nero» che, nei giorni scorsi, la Moreno srl, di cui è legale rappresentante Capezzuto, ha provveduto a regolarizzare insieme con altri 14 irregolari scoperti durante l'ispezione del Nil e del Nas. Per quella vicenda sull'imprenditore pende, tra l'altro, anche l'accusa di sequestro di persona.
 


Intanto, stamattina, in virtù del dissequestro temporaneo di otto ore ottenuto dall'avvocato Rosario Pagliuca, è iniziato il sopralluogo dei tecnici finalizzato ad organizzare e disporre i lavori per sanare tutte le irregolarità rilevate dai carabinieri. «Adesso il nostro interlocutore diventa il gip, - spiega l'avvocato Pagliuca - la decisione avversa del Tribunale del Riesame, di fatto, impedisce la riapertura della fabbrica e la ripresa della produzione. Il danno sta diventando irreparabile per l'impresa, per i committenti e per i lavoratori». 

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