Voragine a Napoli, allarme inascoltato
​dopo la frana sotterranea

Voragine a Napoli, allarme inascoltato dopo la frana sotterranea
di Paolo Barbuto
Domenica 10 Novembre 2019, 11:25
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La voragine di viale Calascione a Monte di Dio era annunciata. E stavolta non si tratta del solito refrain che segue un evento calamitoso: quello sprofondamento era stato materialmente previsto e annunciato a vigili del fuoco e Protezione Civile. Nessuno, però, ha considerato degno di fede quell'allarme e così s'è lasciato che tutto precipitasse, anche stavolta in senso fisico, non figurato.

IL CROLLO
Due giorni prima del collasso della strada, ingoiata da una voragine profonda quasi diciotto metri, si era verificato un crollo di materiale generato proprio dal cedimento di una cavità sottostante. A via Cappella Vecchia, all'interno del garage Santopaolo, che si trova sotto via Calascione, un muro era stato letteralmente sbriciolato da una frana proveniente dal cuore della collina di Monte di Dio.

«Ho personalmente allertato i vigili del fuoco e c'è stato in contemporanea anche l'arrivo della Protezione Civile - spiega il titolare del garage, Enzo Santopaolo - con il contributo del mio geologo di fiducia, documenti alla mano, abbiamo mostrato che quel cedimento proveniva dalla cavità che si trova sotto viale Calascione». Il racconto prosegue con il dettaglio del sopralluogo effettuato esattamente sul luogo dove poi s'è verificata la voragine: «Abbiamo accompagnato tutti nel punto sovrastante il cedimento, poi li abbiamo lasciati al loro lavoro e siamo andati via per liberare il garage dal terreno che l'aveva invasa», non sappiamo quel che è accaduto durante e dopo il sopralluogo.
 
 


LA RELAZIONE
Subito dopo le verifiche del 5 novembre, la Protezione Civile metterà nero su bianco quel che è accaduto e ciò che è stato rilevato. Il documento depositato presso il Comune di Napoli contiene anche una precisa rassicurazione per la strada che 48 ore dopo sarebbe stata ingoiata dalla voragine: «La cavità in disuso interessata dal movimento franoso è sottostante viale Calascione, approssimativamente all'altezza del civico 16 dove, da verifica visiva, non si sono rilevati dissesti superficiali presso la pavimentazione in basolato».

In quel documento ufficiale c'è solo una richiesta all'Abc affinché verifichi «il sistema di smaltimento delle acque meteoriche presso viale Calascione altezza civico numero 16».

Null'altro sul possibile pericolo di cedimento: l'osservazione dei basoli ha consentito di valutare la totale assenza di pericolo per una strada che sarebbe sprofondata di lì a poco.

A dire la verità un residente che ha assistito al sopralluogo sostiene che uno dei tecnici presenti ha più volte cercato di spiegare che il materiale franato nel garage aveva le caratteristiche fisiche della volta, prevedibilmente crollata, della cavità sottostante ma, nonostante le insistenze del tecnico nessuno avrebbe deciso di lanciare un allarme. Ovviamente si tratta di parole riportate da un testimone che, però, non sono suffragate da nessun documento ufficiale.

GLI INTERVENTI
Insomma, s'era sparsa la voce che quel cedimento fosse stato generato da presunti interventi di scavo nel garage sottostante mentre proprio quel luogo ha subito danni dalla frana della cavità e proprio da lì è scattato l'allarme, inascoltato, per quel che sarebbe accaduto.

Il sopralluogo dei tecnici nell'area del cedimento ha escluso possibili problemi di tenuta statica degli edifici circostanti: si tratta semplicemente del cedimento della volta di una cava di tufo che era stata aperta centinaia di anni fa per la costruzione degli edifici di Monte di Dio e poi richiusa dall'alto con la realizzazione di una copertura che ha ceduto sotto al peso degli anni e delle infiltrazioni.

Ieri è stato completato l'intervento dei tecnici dell'Abc per la verifica delle condutture in quell'area. Solo domani si procederà a uno studio accurato della maniera per mettere in sicurezza l'area: la soluzione più probabile è quella del riempimento della cavità pero poi ripristinare il manto stradale.
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