Metropolitana di Napoli, trovati i fondi per scale e ascensori: chiudono le stazioni della linea 1

Metropolitana di Napoli, trovati i fondi per scale e ascensori: chiudono le stazioni della linea 1
di Valerio Esca
Lunedì 31 Ottobre 2022, 08:00 - Ultimo agg. 1 Novembre, 10:10
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Stazioni metropolitane chiuse al pubblico dai 2 ai 4 mesi. È scritto nero su bianco nel cronoprogramma dei lavori di sostituzione degli impianti di sollevamento delle stazioni della linea 1. Si tratta di opere per consentire lo smontaggio e il montaggio di 53 impianti, tra ascensori e scale mobili, per lavori trentennali e dunque non più rinviabili. Al termine sarà necessario il nulla osta di Ansfisa, l'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali del ministero delle Infrastrutture. Non si tratta di manutenzione, ma di una vera e propria sostituzione degli impianti attuali. Dopo un lungo inter è stata affidata la gara da 13 milioni e 200mila euro (dei quali 275mila euro per oneri della sicurezza), in due lotti: lotto 1 da 6milioni e 600mila euro è stato affidato alla ditta Del Bo, con sede legale a Napoli; lotto 2 da 6 milioni 200mila euro in favore di Marrocco elevators, con sede legale Roma.

In alcune stazioni si opererà a cuore aperto, dunque senza necessità di chiusura, mentre su altre sarà necessario abbassare le saracinesche.

Vanvitelli, Policlinico e Montedonzelli chiuderanno al pubblico per quattro mesi. Due mesi di stop per la stazione di Rione Alto. Resteranno aperte durante i lavori: Medaglie d'Oro, Colli Aminei, Frullone, Chiaiano e Piscinola. 

I lavori, che cominceranno tra qualche mese (l'accordo quadro ha durata quadriennale), riguarderanno la tratta Vanvitelli-Colli Aminei (che si snoda per 4 chilometri), inaugurata nel marzo del 1993; e la tratta Colli Aminei-Piscinola, (che si snoda per 5 chilometri), inaugurata nel luglio del 1995. La linea 1 della metropolitana è stata infatti inaugurata a step e tra pochi mesi scadono i trent'anni dal primo collaudo. Bisognerà entro il 31 dicembre 2022 presentare le progettazioni, ottenere le autorizzazioni per i lavori e provvedere all'approvvigionamento dei materiali delle stazioni di Vanvitelli, Medaglie d'Oro, Montedonzelli, Rione Alto, Policlinico e Colli Aminei; entro il 31 dicembre 2024 Frullone, Chiaiano e Piscinola. Le strutture portanti restano, ma tutta la parte meccanica degli ascensori e delle scale mobili dovrà essere sostituita. 

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I 53 impianti: Colli Aminei (2 scale mobili e 2 ascensori), Policlinico (3 ascensori e 4 scale mobili), Rione Alto (6 ascensori), Montendonzelli (2 ascensori e 3 scale mobili), Medaglie d'Oro (2 scale e 5 ascensori), Vanvitelli (3 scale mobili e 5 ascensori), Piscinola (4 ascensori e 4 scale mobili), Chiaiano (2 ascensori e 2 scale mobili) e Frullone (2 ascensori e 2 scale mobili). Tra i lavori sono inseriti anche la funicolare di Montesanto, stazione Morghen, dove verrà sostituito l'ascensore (senza prevederne la chiusura) e il parco Ventaglieri, con la sostituzione delle dieci scale mobili (chiusura al pubblico prevista per cinque mesi). Non senza difficoltà la rincorsa ai finanziamenti. A maggio scorso - come raccontato da Il Mattino -, in una commissione comunale Mobilità, era stato affrontato il tema risorse, alla presenza dei dirigenti comunali. Palazzo San Giacomo aveva inizialmente chiesto un finanziamento al ministero per i deficit manutentivi, ma le trattative si arenarono di lì a poco. Un ulteriore tentativo è stato poi fatto attraverso i fondi del trasporto rapido di massa nell'ambito del Pnrr: progetto bocciato e non ammesso dal ministero. Si è così provveduto ad una rimodulazione del piano investimenti Bei (Banca europea per gli investimenti), grazie al quale sono state liberate risorse destinate al materiale rotabile.

 

«Si tratta di un intervento importante, dal punto di vista della sicurezza e del miglioramento della tratta - spiega il presidente della commissione Infrastrutture del Comune Nino Simeone - Se non avessimo fatto il bando e affidato la gara, per il quale dobbiamo ringraziare la dirigente Serena Riccio (responsabile area Infrastrutture, ndr) saremmo stati costretti a chiudere le stazioni. Una beffa: ci saremmo ritrovati nel 2023 con i treni, ma senza stazioni. Speriamo che si rientri nei tempi. Saremo vigili nel tentativo di creare meno disagi ai cittadini». 

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