Il Comune di Napoli e i murales della camorra: «Via Caiafa ma Russo resta»

Il Comune di Napoli e i murales della camorra: «Via Caiafa ma Russo resta»
di Valentino Di Giacomo
Lunedì 25 Gennaio 2021, 12:00
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Il murales del 17enne Luigi Caiafa sarà rimosso, quello per il 15enne Ugo Russo sarà cancellato per poi realizzarne un altro. È questa la soluzione del Comune di Napoli al caso sollevato da Il Mattino degli altarini della camorra e dei dipinti che compaiono nel centro storico. Dopo tanto silenzio e immobilismo, se non altro, anche il Comune prende una posizione. C'è un impegno a rimuovere alcune delle opere realizzate che inneggiano a personaggi della malavita. Si muovono gli assessori, mentre il sindaco de Magistris è ancora in silenzio.

 

Ieri la Giunta ha annunciato di «aver iniziato a lavorare a due ordinanze» per richiedere il ripristino dello stato dei luoghi lì dove sorgono i murales dedicati ai due ragazzini uccisi mentre tentavano una rapina. «Sono stati realizzati - hanno sottolineato il vicesindaco Carmine Piscopo e gli assessori Alessandra Clemente e Luigi Felaco - su muri non di proprietà comunale e quindi il ripristino dei luoghi sarà richiesto ai condomini privati».

Sono mesi che quei murales sono lì, come ha evidenziato Il Mattino da giorni raccogliendo anche le parole del prefetto di Napoli, Marco Valentini, e poi del ministro dell'Interno Luciana Lamorgese. Eppure i tre componenti della Giunta de Magistris considerano i due murales differenti: la soluzione non sarà per entrambi identica. «Per ciò che attiene la rappresentazione del volto di Luigi Caiafa - spiegano gli assessori - la polizia locale è intervenuta in via Sedil Capuano sequestrando un altare marmoreo, completamente abusivo. Siamo sicuri che anche l'opera muraria non autorizzata, di natura celebrativa, sarà rimossa, scaduti i termini della diffida al condominio privato». Diverso trattamento invece per il ritratto di Ugo Russo. «Il comitato promotore e i familiari di Ugo - hanno spiegato da Palazzo San Giacomo - continuano ad asserire a gran voce che l'opera al momento realizzata non vuole avere finalità celebrative, né essere portatrice di messaggi di illegalità. È necessario quindi che l'opera evolva in un nuovo murale che non si presti a interpretazioni sbagliate. Lo faremo insieme alle associazioni, comitati interessati, comunità educante. Oltre alla rimozione dell'opera, mai autorizzata, ci convince l'idea di un nuovo murale dotato di tutte le autorizzazioni del caso». Silenzio assoluto invece per gli altarini del clan Giuliano a Forcella eretti a pochi metri da quelli dedicati ad Annalisa Durante, l'innocente 14enne uccisa nel 2004 nelle faide di camorra. Come silenzio c'è per tutte le altre opere, a partire dalla statua che ricorda Emanuele Sibillo, il 19enne che tentò di metter su il clan della «paranza dei bambini».

 

Venerdì scorso era stato il capogruppo della Sinistra in Consiglio comunale, Mario Coppeto, a pungolare la Giunta sul caso. Un intervento probabilmente risultato decisivo. «Dopo anni di battaglie - ha detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Borrelli - finalmente un passo in avanti. Sono gli uomini e le donne delle forze dell'ordine, che ogni giorno combattono il malaffare, a meritare riconoscimenti». Antonio Pariante, presidente del Comitato di Portosalvo ricorda come insieme ai cittadini si siano attivati più volte per ripulire la città dalle scritte inneggianti il malaffare. «Il sindaco - dice Pariante - prenda esempio dai cittadini». 

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