Il murales del 17enne Luigi Caiafa sarà rimosso, quello per il 15enne Ugo Russo sarà cancellato per poi realizzarne un altro. È questa la soluzione del Comune di Napoli al caso sollevato da Il Mattino degli altarini della camorra e dei dipinti che compaiono nel centro storico. Dopo tanto silenzio e immobilismo, se non altro, anche il Comune prende una posizione. C'è un impegno a rimuovere alcune delle opere realizzate che inneggiano a personaggi della malavita. Si muovono gli assessori, mentre il sindaco de Magistris è ancora in silenzio.
Ieri la Giunta ha annunciato di «aver iniziato a lavorare a due ordinanze» per richiedere il ripristino dello stato dei luoghi lì dove sorgono i murales dedicati ai due ragazzini uccisi mentre tentavano una rapina. «Sono stati realizzati - hanno sottolineato il vicesindaco Carmine Piscopo e gli assessori Alessandra Clemente e Luigi Felaco - su muri non di proprietà comunale e quindi il ripristino dei luoghi sarà richiesto ai condomini privati».
Venerdì scorso era stato il capogruppo della Sinistra in Consiglio comunale, Mario Coppeto, a pungolare la Giunta sul caso. Un intervento probabilmente risultato decisivo. «Dopo anni di battaglie - ha detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Borrelli - finalmente un passo in avanti. Sono gli uomini e le donne delle forze dell'ordine, che ogni giorno combattono il malaffare, a meritare riconoscimenti». Antonio Pariante, presidente del Comitato di Portosalvo ricorda come insieme ai cittadini si siano attivati più volte per ripulire la città dalle scritte inneggianti il malaffare. «Il sindaco - dice Pariante - prenda esempio dai cittadini».