Far West ai Pellegrini, la vita da duro di Vincenzo nella gang vomerese e il giallo del minore accoltellato

Far West ai Pellegrini, la vita da duro di Vincenzo nella gang vomerese e il giallo del minore accoltellato
di Melina Chiapparino e Leandro Del Gaudio
Sabato 18 Maggio 2019, 12:00
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Era stato arrestato per concorso in tentato omicidio, salvo poi lasciare la cella in attesa di un processo ancora alle prime battute. Vincenzo Rossi non è un personaggio sconosciuto agli archivi delle forze dell'ordine, visto il suo coinvolgimento in un recente fatto di cronaca. Era il nove dicembre del 2017 (per altro, giorno del suo compleanno), quando avrebbe preso parte all'aggressione da parte di un gruppo di giovanissimi del Vomero contro alcuni ragazzi provenienti da Piscinola. Via Scarlatti come terreno di uno scontro culminato con la pugnalata al petto di uno dei giovani dell'area nord. Sguardi, offese reciproche, babygang in azione, quasi tutti minori i protagonisti. Hanno confessato, hanno ottenuto la messa alla prova, ora sono in valutazione.
 
Unico maggiorenne coinvolto, Vincenzo Rossi, che ha sempre rivendicato la propria estraneità ai fatti. Difeso dal penalista Gianluca Fiore, dovrà difendersi in particolare dalle accuse di una delle parti offese della rissa che - non senza qualche contraddizione - lo ha additato e lo ha riconosciuto. Ora per lui la storia sembra capovolta. È parte offesa in un probabile processo per tentato omicidio, dopo essere stato gravemente ferito alle gambe. Le sue condizioni cliniche sono stabili e i parametri vitali favorevoli per l'esecuzione dell'operazione chirurgica che necessita uno degli arti compromessi. Respira autonomamente, ha riportato una «frattura pluriframmentaria scomposta al femore destro ed una seconda frattura biossea pluriframmentaria alla gamba sinistra», come si legge dalle cartelle cliniche. I danni fisici che hanno refertato i sanitari, sono stati provocati dall'esplosione di colpi d'arma da fuoco dei quali uno potrebbe ancora essere all'interno della gamba da operare, condizione che verrà valutata con gli esami diagnostici da eseguire a partire da oggi. Il 22enne assistito inizialmente all'ospedale Vecchio Pellegrini, è stato trasferito per volontà dei familiari, nel primo pomeriggio di ieri, al Fatebenefratelli. Nell'ospedale di via Manzoni, dove il giovane è ricoverato nel reparto di ortopedia, si è registrata fin da ieri la presenza delle forze dell'ordine che presidiano l'area medica del ricoverato.

Vincenzo è arrivato in ospedale, accompagnato dai familiari più stretti e dalla madre che ha seguito ogni passo del suo ricovero. «Dovete prendere chi ha sparato», ha detto la donna ai carabinieri che hanno affiancato i numerosi parenti giunti al nosocomio per un abbraccio e una parola di conforto al 22enne ferito. «È un bravo ragazzo», ha aggiunto la donna che è entrata insieme al figlio nella stanza degenti al piano terra di un presidio letteralmente blindato.
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