San Gennaro è Napoli, non è solo un patrono, non è un sant'Ambrogio qualsiasi, dottore della Chiesa, certo, ma un cittadino, anzi sindaco celeste che protegge il popolo contro tutti i mali che madre natura e gli uomini stessi possono causare. San Gennaro è per sua natura bifronte, come il Giano da cui discende il nome: appartiene alla Chiesa e a Napoli, ma più a Napoli che alla Chiesa o alla Curia. È un legame fondato su regole e codici che non sono della Legge e tanto meno della fredda Ragione, ma che sgorgano da una fonte molto più antica e misteriosa: la devozione popolare che, appunto, non conosce leggi e non ammette ragione e si collega, seguendo categorie antropologiche, al culto della sirena Partenope, prima, e a Virgilio Mago, dopo.
Al canto e alla poesia, alla spiaggia e al castello, alle ali e all'uovo.La vicenda di san Gennaro, del suo miracolo (o più correttamente prodigio) del sangue che ferma la lava del Vesuvio e che placa le pestilenze, affonda le radici nella Napoli cristiana e pagana. Ha molto della leggenda che lentamente si sustanzia in storia, in atti e in diritto, in una parola si istituzionalizza. Si tratta di fede, di spirito sebbene legato alla carne viva e al cuore più palpitante del proprio popolo. Gennaro è venerato dai credenti e dai laici. Poiché è santo e cittadino di Napoli, archetipo e icona pop, senza imbarazzo.
Napoli. Archetipo e icona pop, legame antico così San Gennaro ha sedotto il suo popolo

di Pietro Treccagnoli
Martedì 1 Marzo 2016, 11:26
- Ultimo agg. 11:44
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