Napoli e Campania perdono il primato delle nascite

Il dato choc illustrato da Gian Carlo Blangiardo

Natalità
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Lunedì 25 Marzo 2024, 19:36 - Ultimo agg. 26 Marzo, 07:03
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La Campania ha perso il 23,1% della popolazione tra il 2008 e il 2019, tendenza che si accentua visto che tra il 2022 e il 2023 il calo demografico è stato in un anno del 3,6%. E' uno dei dati illustrati a Napoli da Gian Carlo Blangiardo, professore emerito dell'Università Milano Bicocca ed ex presidente dell'Istat nella sua relazione "Italia e Campania nella morsa dell'inverno demografico", presentata all'incontro "Insieme per la natalità ... impegno regionale" del Forum delle Associazioni Familiari della Campania.

L'attuale popolazione della Campania diminuisce sia per l'emigrazione dei giovani, sia per il crollo della natalità.

Nel 2002 la provincia di Napoli guidava la graduatoria nazionale con 12,4 nati ogni 1000 abitanti e la Campania, con 11,4 nati per 1000 cittadini, era al vertice tra le regioni. Vent'anni dopo, nel 2022, Napoli scende al terzo posto e il primato della Campania viene ceduto al Trentino Alto Adige. Tra i fattori che determinano il calo, il problema per le donne di conciliare maternità e lavoro.

«Il rapporto difficile con il datore di lavoro - ha spiegato il presidente nazionale del Forum Famiglie, Adriano Bordignon - è una delle sfide enormi nel nostro Paese. In tutti i Paesi sviluppati ad una significativa occupazione femminile sono anche correlati tassi più alti di natalità. La situazione italiana invece riduce l'opportunità delle donne di avere nuovi nati».

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Le previsioni sulla Campania sono per un prosieguo del trend: nel ventennio 2023-2042 la popolazione residente si ridurrà dell'11,3%, con una riduzione di un altro 17,7% nel ventennio successivo dal 2043 in poi. Nel complesso, tra il primo gennaio 2023 e la stessa data del 2064 la popolazione campana si ridurrebbe in tutto del 27%, con quindi 1,5 milioni di residenti in meno. Le proiezioni portano a diversi scenari per il futuro. La potenziale forza lavoro si dimezzerà, così come il contingente dei giovani. Si ridurrà nel tempo il flusso di accesso alla scuola dell'obbligo a 6 anni e all'elettorato attivo dei 18enni. Al contrario, dovrebbe triplicare il quoziente di cittadini con più di 90 anni. Con tutti i problemi economici e sociali che è facile intuire. 

«E’ in via di definizione una legge regionale a favore delle famiglie. Credo che sia uno degli elementi caratterizzanti anche di questa linea della Regione rivolta alla solidarietà e all'accompagnamento ai processi di genitorialità» ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a margine dell'evento alla Camera di Commercio. «La Campania cerca di far fronte ai temi della denatalità, di incoraggiare le famiglie anche con misure che in maniera indiretta aiuta le famiglie come il trasporto gratuito per gli studenti fino a 26 anni e il bonus per la pratica sportiva per i bambini fino a 15 anni», ha aggiunto De Luca, denunciando anche che «il Sud in questo decennio ha perso quasi 800mila giovani. La cosa incredibile è che i fondi Pnrr, oltre 200 miliardi di euro, sono stati dati all'Italia per contrastare queste tendenze, cioè recuperare il diverso infrastrutturale, occupazionale tra il Nord e il Sud, e di genere, cioè il livello abnorme di disoccupazione femminile che abbiamo nell'area meridionale. Ovviamente questi obiettivi sono ormai scomparsi: parliamo del Pnrr come se fossero risorse che non hanno un obiettivo», ha concluso De Luca.

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