Napoli, la beffa delle auto rimosse: il Comune incassa solo l'8%

Napoli, la beffa delle auto rimosse: il Comune incassa solo l'8%
di Dario De Martino
Mercoledì 16 Marzo 2022, 12:00 - Ultimo agg. 13:08
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Dopo anni di assenza, i carri attrezzi a Napoli sono tornati super-attivi negli ultimi otto mesi. Peccato, però, che questo grande impegno nella rimozione dei veicoli non frutti grandi entrate al Comune di Napoli. Già perché al Municipio va soltanto l'8,2% degli incassi mensili relativi alle operazione di rimozione dei veicoli rimossi. Da giugno 2021 a febbraio 2022 sono state rimosse dai carri gru la bellezza di 6.878 automobili. Peccato, però, che il Comune abbia portato a casa soltanto 65.307,80 euro a fronte di un incasso complessivo di 796.436,59 euro. Il caso è stato aperto da un intervento, nel corso della seduta di ieri del consiglio comunale, dall'esponente di Napoli libera Nino Simeone che con un detto popolare ha colto al cuore il problema: «Non vorrei che, come diceva mia nonna, abbiamo fatto la comodità per gli altri». 

A guardare i numeri, la rimozione delle auto è incrementata di mese in mese a partire dall'attivazione del servizio a giugno 2021. Se nel primo mese sono state rimosse 410 auto, a febbraio 2022 si è arrivati a 1.158. Per Simeone, presidente della commissione Mobilità, «c'è troppa solerzia nella rimozione delle automobili. Il codice della strada prevede la rimozione della auto solo nei casi in cui la sosta vietata costituisca pericolo o grave intralcio alla circolazione. In tutti gli altri casi basta un verbale». Il comandante della polizia municipale Ciro Esposito, però, rispetto alle polemiche sottolinea: «La procedura di assegnazione è stata trasparente e a prova di controllo.

Prima il servizio era in perdita. Ora funziona bene e porta anche qualcosina in cassa». Ma come si è arrivati a questo stato di cose? L'aggio fissato all'8,2% è il risultato della concessione del servizio di rimozione dei veicoli alla ditta Rti Bourelly Health Service-Vm Service SrL. 

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L'affidamento del servizio risale al marzo 2021, dopo una lunga diatriba legale con un'altra ditta che aveva partecipato alla gara indetta nell'ottobre del 2019. Sulla questione, il consiglio comunale si era espresso chiedendo che il servizio fosse affidato ad un'azienda partecipata del Comune e solo in subordine esternalizzato. Come emerge dal verbale della riunione della commissione comunale Infrastrutture del 14 giugno 2021, l'allora assessore Alessandra Clemente spiegò che «l'amministrazione ha messo in campo tutte le attività di verifica con l'Anm per mantenere in house la gestione del servizio di rimozione. Questo tentativo, però, non ha dato esito positivo perché l'azienda di mobilità era alle prese con la predisposizione del piano concordatario». Questa la spiegazione del perché si è arrivati all'esternalizzazione del servizio. Ma non è finita qui. Dalla stessa riunione di commissione emerge anche che nel capitolato di gara è prevista anche la concessione, a titolo gratuito, alla società vincitrice dei carri gru comunali, previo ripristino della loro funzionalità. Insomma, la ditta aggiudicataria può utilizzare anche i carri gru di proprietà del Comune. Il comandante della polizia municipale Ciro Esposito spiegò in quell'occasione: «I 15 carri attrezzi comunali, affidati in comodato, sono stati rimessi in condizioni di utilizzabilità a cura del soggetto affidatario, e rientreranno nella disponibilità del Comune, in piena efficienza, al termine della concessione». Insomma, le difficoltà di personale e delle aziende partecipate hanno portato ad un'esternalizzazione del servizio che frutta pochi incassi. A ben vedere, comunque, la polemica non è affatto nuova. Nella già citata riunione di commissione del giugno 2021, l'allora consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Matteo Brambilla aveva già avvertito del pericolo: «Si ipotizzano, per il concessionario, ricavi per tre milioni di euro l'anno, e un aggio per il Comune di circa 270 mila euro, con un evidente danno per le casse comunali». 

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