Esplosione sulla tangenziale di Napoli: verifiche sul materiale delle bombole

Sempre gravi le due persone ustionate: disperate le condizioni della ricercatrice

L'intervento dei vigili del fuoco
L'intervento dei vigili del fuoco
di Paolo Barbuto
Sabato 24 Giugno 2023, 23:59 - Ultimo agg. 26 Giugno, 07:11
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Cosa ha generato l’esplosione dell’auto in Tangenziale che ha mandato in ospedale due persone venerdì pomeriggio? Alla domanda dovrà trovare una risposta un’indagine che si annuncia lunga e complessa. L’informativa della Polizia Stradale, immediatamente intervenuta sul luogo dell’incidente, è già sul tavolo del procuratore aggiunto di Napoli, Pierpaolo Filippelli, che coordina la sezione Notizie di reato dell’ufficio inquirente partenopeo.

Non ci sono indagati allo stato attuale e non sono ancora nemmeno chiari i contorni dei reati che, però, dovrebbero essere considerati “colposi”.

Nel frattempo le due persone rimaste ferite, una ricercatrice 65enne del Cnr e il 25 enne che si trovava alla guida dell’automobile, restano ricoverate al Cardarelli con prognosi riservata: entrambi hanno ustioni di terzo grado sul corpo, si teme maggiormente per le condizioni della ricercatrice che ha il corpo ricoperto all’80% dalle ustioni.

Tutto si è verificato in una manciata di secondi. L’auto, una Volkswagen Polo, percorreva il cavalcavia dopo la stazione del Centro Direzionale, in direzione Pozzuoli, quando è stata squassata da una violentissima esplosione. Lo scoppio ha sbalzato fuori dell’auto il giovane autista, la donna, invece, è rimasta prigioniera della vettura in fiamme ed è stata estratta solo dai vigili del fuoco immediatamente accorsi.

Terminate le operazioni si spegnimento dell’auto incendiata, i vigili del fuoco hanno notato la presenza, all’interno dell’abitacolo, di alcune bombole il cui contenuto, però, non è noto.

È proprio dal ritrovamento delle bombole, collegato alla dinamica dell’incidente, che sono partite le prime indagini della polizia.

Non ci sono stati tamponamenti e la vettura non ha perduto il controllo: l’esplosione è legata a qualcosa che è avvenuto all’interno dell’abitacolo.

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Le due persone coinvolte fanno capo all’Istituto Motori del Cnr al quale sembra che sia intestata anche l’automobile, anche se ci sono state smentite su quest’ultimo punto che pure è al vaglio delle indagini. 

Inizialmente si era ipotizzato che le bombole potessero contenere ossigeno e si pensava che l’auto trasportasse materiale medico. L’appartenenza all’Istituto Motori delle due persone a bordo dell’auto, però, non consente di ipotizzare il possibile trasporto di materiale medicale, sicché si cerca di capire se le bombole potessero contenere altro tipo di gas. Analisi specifiche sono state avviate proprio sulle bombole per tentare di individuarne il contenuto.

Le indagini della Procura, però, punteranno anche a verificare altri dettagli. Innanzitutto si tratta di capire se l’automobile dove è avvenuta l’esplosione fosse adatta al trasporto di materiale presumibilmente pericoloso, poi sarà necessario individuare quale fosse l’inquadramento del giovane autista nella struttura del Cnr. Mentre la donna ha un importante ruolo di primo ricercatore presso il Consiglio Nazionale di Ricerca, per il 25enne che era alla guida dell’auto non è stato ancora possibile sapere in quale struttura, e con quali modalità, fosse inquadrato. 

Solo i due feriti potrebbero fare chiarezza su tanti punti ancora non definiti di questa vicenda, però nessuno dei due, al momento, è in grado di parlare con gli inquirenti. Sono in terapia intensiva ed entrambi continuano ad essere in pericolo di vita. 

Nel malaugurato caso di decesso, anche l’indagine della Procura assumerebbe altri contorni e tutti i dettagli attualmente in fase di chiarimento assumerebbero un valore completamente diverso. 

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