Napoli, il restyling negato:
«Adotta una strada» è un flop

Napoli, il restyling negato: «Adotta una strada» è un flop
di Pierluigi Frattasi
Venerdì 28 Dicembre 2018, 10:20
4 Minuti di Lettura
Sono 46 le richieste per «Adotta una strada» presentate al Comune dal 2015 ad oggi. Progetti di imprenditori e associazioni per riqualificare, con panchine e fioriere, vicoli, strade, piazze e pezzi di quartiere - ma non le aiuole, per le quali c'è un regolamento separato di adozione - abbandonati, degradati o pericolosi, perché magari defilati rispetto alle vie principali. Di queste, solo 13 sono state approvate, giungendo alla sottoscrizione di una convenzione. In maggioranza, invece, sono sospese (14), archiviate (7), ritirate (2) o respinte (2). Il boom nel 2016, con 21 domande presentate. Poi, una continua diminuzione: 14 nel 2017, solo 8 quest'anno. Diversi anche i tempi della burocrazia: alcune pratiche sono state approvate in un mese, altre sono sospese da 3 anni in attesa di integrazioni. Tra quelle congelate, le più importanti riguardano un progetto di restyling per le bancarelle di Port'Alba, con wi-fi e telecamere, lo slargo tra San Gregorio Armeno e via San Biagio dei Librai per il quale si è candidata la Fondazione Vico e la chiusura del sottopasso di piazza Trieste e Trento. Tra le pratiche archiviate invece ci sono la chiusura con cancelli dei gradoni Suor Orsola, presentata dall'Università e la pedonalizzazione di via Bisignano. Ancora in corso, poi, la pratica per l'allargamento dei marciapiedi in piazza Vittoria, presentata dalla società del bistrot che vede tra i soci anche il fratello del sindaco Claudio de Magistris, già oggetto di dibattito in città. Domanda a dicembre 2017, il 16 novembre scorso è arrivato l'ok del vicesindaco Enrico Panini sulla valutazione di opportunità. Un altro progetto per allargare i marciapiedi è stato presentato quest'anno da una caffetteria di via Arangio Ruiz: istruttoria in corso.

L'INIZIATIVA
Il regolamento «adotta una strada» è nato a luglio 2015 per coinvolgere i cittadini nella cura di piccoli spazi della città - che restano sempre a uso pubblico - attraverso progetti di restyling, e occupandosi poi a proprie spese di manutenzione, pulizia e riparazione degli arredi per la durata della convenzione che varia a seconda dei casi. Sono ammesse anche attività di animazione. In cambio, l'affidatario può esporre il proprio marchio. Per i progetti sopra i 30mila euro bisogna costituirsi in comitato civico ed è necessaria una delibera di giunta per l'autorizzazione. «Un'iniziativa partita con tante buone intenzioni - sottolinea Domenico Palmieri, presidente della commissione Trasparenza - ma che sconta grosse lacune nel regolamento. A cominciare dalla mancanza di una misura a tutela della pubblicità dei progetti. Sarebbe opportuno prima di presentare una proposta di riqualificazione per il marciapiede antistante il proprio esercizio, discuterla con il vicinato. Così, se c'è qualcun altro interessato, si potrà estendere il progetto a tutta la strada. Si eviterebbero così incomprensioni, come accaduto per l'adozione di un'area in via De Sanctis da parte del Museo Cappella Sansevero».

 

LE BOCCIATURE
Sono 7 le domande di adozione archiviate da Palazzo San Giacomo per diversi motivi: mancanza di pareri, progetti non configurabili come adozione, oppure, perché si è scoperto che il Comune non era proprietario dei suoli, come nel caso di piazzetta Scalciccio, per la quale la Fai, Federazione Antiracket, presentò una proposta nel 2015 che prevedeva il recupero di un'area abbandonata. No anche alla pedonalizzazione del tratto superiore di via Bisignano, la strada dei baretti, presentata dal comitato civico. Il progetto prevedeva oltre alla pedonalizzazione, anche vasi, panchine, lampioni e wi-fi, cartelloni e pannelli fonoassorbenti, ma ha ricevuto parere negativo di Polizia Locale e Sovrintendenza. Tra i casi più eclatanti, quello dei Gradini Suor Orsola, una scalinata che porta dal corso Vittorio Emanuele al portale storico dell'Università, luogo di passaggio dei turisti, purtroppo preda di balordi. L'Università nel 2016 propose di riqualificarla, con l'installazione di due cancelli chiusi di notte, guardiania, panchine, telecamere e lampioni. Pratica archiviata. Stop anche al restyling delle scale di via Partenope-via D'Aquino, proposto dal ristorante Mammina e ai progetti per via Pessina, via Broggia e via Conte di Ruvo, realizzati dal Centro Commerciale Museo. Mentre un'associazione di Protezione Civile ha rinunciato a proseguire per piazza Cavour.

SOSPENSIONI
Ben 14 pratiche risultano congelate. Sospeso in attesa di integrazioni il restyling di Port'Alba, progetto del 2015 del Consorzio Borgo Dante&Decumani per l'istallazione di banchi espositivi, panchine, pannelli informativi, con illuminazione, wi-fi e videosorveglianza. Senza riscontro il progetto del 2016 per la copertura di un accesso al sottopasso in piazza Trieste e Trento, chiesto dal Caffè del Professore, dopo una prima pratica del 2014. In piazza è già coperto quello sul lato Gambrinus. Congelata piazzetta Olmo (tra San Biagio dei Librai e San Gregorio Armeno) proposta dalla fondazione Gianbattista Vico. Bloccata anche la pratica per piazza Dante (civici 30-40) in attesa dei pareri di polizia amministrativa e Sovrintendenza. Motivi burocratici anche per vicoletto Belle Donne a Chiaia, su progetto di Confartigianato Donna, via Figurelle a Montecalvario (Trattoria Nennella) e Largo Proprio D'Avellino (Fondazione Morra-Greco) per il quale si aspetta anche il completamento dei cantieri Unesco. Motivo che tiene fermi anche i progetti di Piazza Cardinale Sisto Riario Sforza (presentato dalla Sovrintendenza del Pio Monte della Misericordia nel 2017), Vico Cinquesanti (Trattoria 'A Lucianella).

IN CORSO
Solo 7 i progetti arrivati nel 2018. Tra questi, le proposte da parte di associazioni per la ripavimentazione, con installazione di panchine e cura del verde in via Brecce a Sant'Erasmo, via Ferrigni, via San Giuseppe dei Nudi. Ma anche progetti di caffè e locali per creare pergolati con panchine (piazza del Leone a Mergellina) o estendere i marciapiedi (via Vincenzo Arangio Ruiz).
© RIPRODUZIONE RISERVATA