Lo sguardo limpido di Mario Paciolla è rivolto verso il mare. «L’azzurro del mare di Napoli che amava tanto. È molto emozionante che Jorit abbia voluto inserire quel mare anche negli occhi di mio figlio, rafforzando un legame tra Mario e la città». Anna Motta non nasconde l’emozione per il murale che ieri è stato inaugurato con una giornata di grande partecipazione emotiva e politica.
Insieme al marito Giuseppe e a tanti amici osservano il volto che troneggia sulla facciata del liceo Vittorini, ricordando che sotto al volto c’è la poesia «L’Astronauta» scritta dal cooperante napoletano trovato senza vita il 15 luglio 2020 in Colombia in circostanze ancora non chiarite. «È il suo liceo, è qui che si sono formate le sue idee pacifiste.
Di sicuro nell’aula magna del Vittorini, in centinaia lo hanno ricordato leggendo le sue poesie, ascoltando i ricordi di chi lo ha voluto bene, e chi lotta per ottenere «verità e giustizia, proprio come per Ilaria Alpi, Giulio Regeni. Non è una battaglia solo di noi familiari ma di tutti gli italiani» ha spiegato la madre. Ne è convinto anche l’ex presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico: «Siamo qui in tanti per chiedere che sia fatta chiarezza sulla sua morte, e tutte le istituzioni e i parlamentari dovrebbero interessarsi della vicenda».
Stessa opinione dell’ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris, del presidente Fnsi Vittorio Di Trapani, di Beppe Giulietti di Articolo21, della vicesindaco Laura Lieto, Sergio Colella per Città metropolitana di Napoli, Sergio D’Angelo di Gesco, Fabrizio Cappella e Claudio Silvestri del Sindacato Unitario Giornalisti della Campania, Sandro Ruotolo e Alessandra Clemente e tutto il collettivo «Giustizia per Mario Paciolla». La famiglia ha annunciato che il 16 maggio sarà a Roma con un flashmob davanti alle aule di giustizia.