Motivo del contendere, l'impossibilita' di far celebrare nella struttura sacra la Messa in latino da loro sacerdoti.
Il gruppo di fedeli riuniti nel "Coetus fidelium Sant'Andrea di Avellino", oltre 50 persone, in prevalenza professionisti e studenti universitari, ha sottoscritto una petizione pubblica per l'arcivescovo. "Per circa un anno e mezzo abbiamo garantito la continuita' delle celebrazioni della liturgia tradizionale nella chiesa grazie ai sacrifici nostri e di due sacerdoti italiani residenti a Roma - scrivono a Sepe - recentemente, senza alcun preavviso, la Curia diocesana ha inviato due sacerdoti francesi, di fatto esautorando completamente il nostro gruppo stabile.
Inoltre ci e' stato riferito che, sempre per decisione della Curia diocesana, i due sacerdoti nostri cappellani non devono piu' mettere piede a Napoli.
Il Motu proprio Summorum Pontificum, emanato da Papa Benedetto XVI il 7 luglio 2007, permette la celebrazione della Messa in rito romano antico, o tridentino, a qualunque sacerdote che non sia impedito a norma del diritto canonico, e un gruppo stabile di fedeli ha il diritto di invitarli a celebrare, sostengono. Siamo fiduciosi in un intervento del cardinale Sepe, ma siamo pronti a ogni iniziativa, se necessario. Non intendiamo rinunciare ai nostri sacerdoti", spiega Rossella, un medico del gruppo.
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