La comunità scolastica di Napoli è in lutto per la prematura morte di Gianfranco Sanna, 59 anni, dal 2012 dirigente scolastico del liceo Mazzini al Vomero. Un preside sempre attento ai suoi studenti, stimato da docenti e collaboratori che ora piangono la sua dipartita e abbracciano la moglie Nunzia Mallozzi e il figlio Giovanni. Sanna è stato un riferimento per tutto il quartiere, coinvolto dalla Municipalità V che per prima ha annunciato la triste notizia sui social. Centinaia i ricordi di ex studenti e genitori che ne rimarcano disponibilità, professionalità e umiltà, come gli amici d'infanzia con cui ha condiviso per anni il parquet del basket. I funerali si svolgeranno oggi nella chiesa di San Gennaro al Vomero alle 10.30, e per consentire agli studenti di partecipare online alla funzione (www.sangennaroalvomero.it) le lezioni in Dad termineranno alle 9.45.
Famiglia, scuola e sport.
Sulla pagina della Municipalità V la notizia che «il nostro amatissimo Gianfranco Sanna non è più. Un leader capace e preparato, ha unito competenza e umanità, benvoluto dai docenti, dagli studenti e da tutta la comunità del territorio. Un caro amico per tanti di noi». «Sono profondamente addolorata per una così grave perdita nella comunità scolastica e nella città di Napoli. Il Preside Sanna ci ha dato tanto, mi accolse con estrema semplicità e generosità e ha sempre creduto nella importanza dei rapporti fra le Istituzioni di prossimità» scrive la consigliera comunale Elena de Gregorio, ex assessore municipale alla Scuola che ha spesso collaborato con Sanna. Tutti lo ricordano per «la cultura, la preparazione, l'intelligenza, la simpatia, la disponibilità e soprattutto l'umiltà del suo agire», altri lo ringraziano «per tutto quello che ha fatto per mio figlio», gli amici d'infanzia rammentano gli incontri sportivi come il consigliere regionale Diego Venanzoni che sottolinea «sei stato per noi un grande maestro di basket e di vita». Ne ricorda l'impegno sociale anche l'assessore comunale ai Trasporti Marco Gaudini: «È sempre stato una persona eccezionale, un uomo perbene e un gran lavoratore. Aveva a cuore non solo il bene dei suoi studenti e di tutto il personale dell'Istituto, ma tanto ha fatto anche per la nostra comunità territoriale».