Napoli Nord, il grido del procuratore:
«Siamo allo stremo, adesso basta»

Napoli Nord, il grido del procuratore: «Siamo allo stremo, adesso basta»
di Marco Di Caterino
Venerdì 7 Giugno 2019, 09:07
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Mancano gli investigatori nella sezione di polizia giudiziaria della Procura di Napoli Nord, la più giovane d'Italia, sei anni il prossimo 16 settembre. Mancano gli amministrativi, le segreterie sono un imbuto in cui i fascicoli rischiano di restare intasati. Così dopo tanto peregrinare, decine di richieste presentate agli uffici del ministero della Giustizia, il procuratore capo Francesco Greco scrive al presidente della Repubblica, nella sua veste di presidente del Consiglio superiore della magistratura, per sottolineare il grave problema che limita di molto l'operatività di questo presidio di frontiera. «Non una mera lamentazione specifica con tono che non ammette replica Francesco Greco - ma è giusto che il presidente Sergio Mattarella sappia che probabilmente quella di Napoli Nord è l'unica Procura in Italia con una problematica così macroscopica, che inevitabilmente causa effetti pregiudizievoli sulla sua efficienza». In realtà l'ufficio giudiziario diretto da Greco, nonostante la grave carenza di organico nella sezione di polizia giudiziaria - su 60 investigatori previsti ce ne sono solo 26 - un lusinghiero risultato lo ha già ottenuto. In questa Procura, partita a fascicolo zero, ogni anno arrivano tra i 20 e 22mila fascicoli aperti contro persone indagate, e altrettanti ne vengono evasi: una «produttività» che sfiora il 120 per cento, che rende quasi impossibile la macchia della prescrizione, quella che impedisce a chi ha subito torti, danni e lutti di avere giustizia. «È vero sottolinea senza vanto il procuratore - proprio questa enorme potenzialità, ancora rallentata dalle carenze in particolare nella sezione di polizia giudiziaria, mi ha spinto a scrivere quella lettera. Una volta risolto il problema, potremmo per così dire produrre più giustizia e in tempi eccezionalmente rapidi». Il che sarebbe un vero toccasana per quanto riguarda il rispetto delle regole e della legalità in un territorio dove lo Stato e l'amministrazione della giustizia sono stati davvero carenti.

 
I NUMERI
La Procura di Napoli Nord ha competenza su 38 comuni, 19 nell'area nord di Napoli e altrettanti nella provincia sud di Caserta. Un territorio sul quale vivono poco più di un milione di persone, fortemente connotato dall'asfissiante presenza di una cinquantina di clan camorristici, con enclave ad alto tasso criminale quali il Parco Verde di Caivano e il Rione Salicelle di Afragola - insieme sono la nuova Scampia - segnato da una illegalità diffusa in ogni strato sociale, e dove impazza una pericolosa forma di quella impropriamente definita micro criminalità, che tale non è mai, e che fa scendere a livello zero la sicurezza percepita. Su questo già desolante sky line sociale, incombe poi il tragico fenomeno della Terra dei Fuochi, con i roghi tossici e le discariche interrate dei veleni. Un insieme di drammatiche emergenze che sei anni fa si decise di sottrarre alla competenze della Procura napoletana, oberata di lavoro oltre ogni limite, per affidarle al nuovo presidio con sede ad Aversa, nel centro esatto delle due province. L'impegno istituzionale, le promesse di attenzione da parte della politica, sei anni dopo sembrano lontani.
LA COSTITUZIONE
«Appare evidente continua il procuratore capo - che per la carenza di organico della sezione di polizia giudiziaria i magistrati della Procura di Napoli Nord sono di fatto privati, in maniera del tutto ingiustificata del principio sancito dall'articolo 109 della Costituzione, secondo il quale «l'autorità giudiziaria dispone direttamente della polizia giudiziaria». È uno degli articoli più brevi della carta costituzionale, ma di fatto costituisce il fulcro, la garanzia della qualità e della tempestività delle attività di indagini da parte della magistratura. In pratica ogni pm deve avere una squadra di investigatori composta da carabinieri, poliziotti e finanzieri sotto le sue dirette dipendenze e utilizzati per le indagini. Che così sono attuate in tempi rapidi. E così i fascicoli non diventano pile polverose. Così si evita lo scandalo della prescrizione. In termini numerici, mancano alla Procura di Napoli Nord il 60 per cento di ufficiali di polizia giudiziaria, mentre le tre segreterie centralizzate, a loro volta mancanti di personale, non riescono a star dietro al lavoro degli oltre trenta pm. Che, dal canto loro, corrono veloce. Qui sono stati risolti quasi tutti i casi di omicidio, compresi quelli delle vittime di «fascia debole», quali Fortuna Loffredo, uccisa da un pedofilo, Tiziana Cantone, indotta al suicidio per un atto di bullismo informatico, e il piccolo Giusppe Dorice, ammazzato di botte dal patrigno sotto lo sguardo inerme della mamma. Grande attenzione investigativa e giudiziaria per i reati ambientali - qui siamo nell'epicentro della Terra dei Fuochi - ed alla cosiddetta criminalità finanziaria: è stato scoperchiato un vero far west di operazioni economiche poco chiare, legate a fallimenti studiati a tavolino, in summit di camorra dal colletto bianco.
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