Napoli, «palo killer ai Decumani»: la telecamera di sicurezza pericolo per i passanti

Napoli, «palo killer ai Decumani»: la telecamera di sicurezza pericolo per i passanti
di Paolo Barbuto
Lunedì 17 Agosto 2020, 08:30
4 Minuti di Lettura

«Signora passate più lontano, qui è pericoloso», la donna ha deciso di mettersi al servizio della città e presidia il luogo del disagio nel mezzo dei Decumani, avvisando passanti e turisti che è meglio allontanarsi. Il pericolo è generato da una telecamera di sicurezza che è diventata insicura e sta in bilico sulla testa dei passanti. D'accordo sembra una storia irreale, e invece è esattamente così, lo vedete dalla foto.

Il tenace palo di sostegno della telecamera di sicurezza collegata con le forze dell'ordine è stato trovato piegato ieri mattina. Non si sa se c'è stato l'impatto con un'auto o un camion oppure è la base di cemento sottostante che ha iniziato a cedere, l'unica certezza è che adesso se ne sta pericolosamente piegato verso la strada, appena circondato da un nastrino rosso e bianco di plastica che, però, non tiene le persone a distanza adeguata. Il fatto è che la struttura dei sostegni delle telecamere non prevede solo un palo che s'innalza verso l'alto (come quelli della luce) ma ha anche un inserto di acciaio perpendicolare che si slancia proprio verso la strada: insomma, se quel palo malauguratamente dovesse venire giù, certamente invaderebbe anche via dei Tribunali con la porzione sporgente. Adesso capite perché la signora gentile s'è messa ad avvisare tutti i passanti?
 

 

In strada, proprio in cima a San Gregorio Armeno dove c'è il palo pericolante, si presenta Gabriele Casillo che da qualche giorno ha assunto la presidenza del neonato comitato dei pastorai, una struttura voluta per dare una voce unica agli artigiani che stanno ancora combattendo contro la spaventosa crisi generata dal Covid-19. Guarda sconsolato il palo, poi si volta intorno e piroetta ruotando di 360 gradi: «Qui viviamo nel totale abbandono, nel degrado più profondo. Fosse solo la questione del palo pericolante, sarebbe anche accettabile, invece in questa zona c'è un problema ad ogni angolo. Proprio adesso che i turisti, timidamente, iniziano a farsi rivedere lungo le strade della Napoli antica, noi siamo seriamente preoccupati».

Ha ragione Casillo, senza nemmeno spostarsi dal centro di piazza San Gaetano, si vedono in sequenza il palazzo abbandonato e pericolante dell'ex dogana, il complesso della Scorziata avvolto da teli verdi per reggere i cedimenti che altrimenti travolgerebbero la strada sottostante, il campanile simbolo di San Gregorio Armeno, in cima al quale sorge una foresta di vegetazione che a breve spaccherà le antiche pietre vulcaniche e provocherà cedimenti sul selciato. «Ma non sono solo i problemi di tenuta statica a preoccuparci - dice Casillo - in questa zona della città che è la cartolina di Napoli, quella più frequentata dai turisti, manca una pulizia adeguata, una raccolta continua dei rifiuti, manca lo spazzamento, non esiste lavaggio, insomma, questa parte di Napoli se volete saperlo è davvero sporca. E lo dice uno che ci vive, quindi lo sa bene...».
 

La situazione più preoccupante, comunque, resta quella del palo che regge la telecamera. La struttura venne issata nel 2016, assieme ad altre 39, per reggere una selva di occhi elettronici che avrebbero dovuto (e tutt'ora lo fanno) proteggere il centro storico dai raid dei malintenzionati.

Quelle telecamere vennero acquistate e installate a spese della Regione Campania che siglò anche un accordo con le forze dell'ordine per i collegamenti telematici con le sale operative. Attualmente, però, c'è un dubbio sulla manutenzione delle telecamere e dei pali che le sostengono. Non ci sono certezze sulla titolarità attuale che secondo alcuni sarebbe in capo al Comune di Napoli, secondo altri sarebbe rimasta alla Regione: «Io penso che per accelerare le procedure di eliminazione del pericolo l'unica possibilità sia quella di rivolgersi alla Prefettura», prova a suggerire il presidente degli artigiani di San Gregorio Armeno, Casillo.

L'unica certezza, per ora, è che quel palo di sicurezza è insicuro e che, a parte l'aver piazzato un cerchietto di nastro rosso e bianco, nessuno sembra interessato a fare altro, nemmeno a proteggere i passanti. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA