Non solo si dedicava a far parcheggiare abusivamente le macchine, ma offriva - ovviamente dietro pagamento - anche un servizio aggiuntivo deluxe: il lavaggio delle auto per i clienti che gli affidavano le proprie vetture. Stavolta però, a stroncare i lauti affari del tuttofare, ci ha pensato ieri mattina la polizia locale di Napoli guidata dal comandante Ciro Esposito, intervenuta in seguito ad una segnalazione. Siamo in via Chianche alla Loggia, zona compresa tra l'università Federico II e l'Orientale di Napoli, pieno centro storico tra via Marina e corso Umberto. Gli agenti del reparto Pic (Polizia investigativa centrale) sono giunti sul posto e hanno allontanato l'uomo dopo avergli comminato una sanzione per esercizio senza autorizzazione dell'attività di parcheggiatore. Questi, purtroppo, sono gli unici strumenti che hanno a disposizione le forze dell'ordine, lasciando sempre più spesso quella fastidiosa sensazione che, alla fine, determinati reati che angustiano la cittadinanza quotidianamente restino quasi sempre impuniti.
«In fin dei conti - raccontano i residenti, stanchi ormai anche di denunciare rivolgendosi alle forze dell'ordine - i parcheggiatori abusivi se la cavano sempre con poco.
La piaga dei parcheggiatori abusivi affligge ormai la città da così tanto tempo che sono ormai diventati parte del paesaggio e, tristemente, persino del folclore cittadino. Non personaggi improvvisati, ma nella maggior parte dei casi soggetti che hanno alle spalle le principali organizzazioni criminali: una camorra che non spara, ma che fa solo tanti soldi sulle spalle di chi a Napoli vorrebbe solo parcheggiare un'auto. Parcheggiatori che spuntano persino dove ci sono le strisce blu, costringendo spesso le persone, impaurite da possibili danni alle proprio auto, a pagare doppiamente: prima il ticket comunale e poi l'obolo a chi chiede i soliti «due-tre-cinque euro a piacere». Emblematico quanto accadde lo scorso 25 aprile a Santa Lucia, quando i parcheggiatori, pur di continuare a fare i loro affari, riuscirono persino a minacciare e cacciare via gli addetti dei carriattrezzi. «Andatevene via - minacciarono - da qui non esce nessuna auto». Oppure le decine di aggressioni subite dal consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli, che della lotta ai professionisti del pizzo sul parcheggio ne ha fatto quasi una ragione di vita. Botte, minacce, denunce. Tristemente, però, quegli stessi personaggi continuano ad agire indisturbati non temendo né le multe né le denunce. Allo studio, negli ultimi tavoli di sicurezza che si sono svolti a Palazzo di Governo, guidati dal prefetto Claudio Palomba, c'è pure l'idea di togliere il reddito di cittadinanza o qualsiasi forma di sussidio a queste persone che molto spesso, oltre ad essere i ras della sosta selvaggia, possono anche usufruire della paghetta di Stato.