«Universiadi», bonifica dei fondali:
trovati quattro ordigni bellici nel porto

«Universiadi», bonifica dei fondali: trovati quattro ordigni bellici nel porto
Sabato 25 Maggio 2019, 12:15 - Ultimo agg. 26 Maggio, 14:14
3 Minuti di Lettura
Ieri sera gli agenti della Polizia di Stato della Squadra Sommozzatori, hanno eseguito la bonifica subacquea di alcune banchine del Porto di Napoli. I poliziotti, durante le operazioni svolte in previsione delle prossime «Universiadi» nello specchio acqueo antistante le banchine numero 5, 6 e 7 ove dovranno ormeggiare le navi da crociera che ospiteranno circa 4000 atleti, hanno rinvenuto 4 ordigni bellici inesplosi.

Degli ordigni rivenuti, tre sono stati rinvenuti pressi della banchina 5 e uno tra la banchina 6 e 7. L’elevata preparazione dei sommozzatori della Polizia di Stato ha consentito di individuare gli ordigni, con ancora un elevato potenziale esplosivo, che si erano ormai confusi nel fondale marino con forme e colori simili ai detriti sparsi.

I residuati bellici sono stati rimossi e consegnati al gruppo Sdai della Marina Militare che li ha fatti brillare in alto mare. È stata delicata l'operazione condotta dai palombari del Gruppo operativo subacquei (GOS) del comando subacquei ed incursori della Marina Militare (Comsubin), distaccati presso i Nuclei S.D.A.I. di Napoli (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi), durante la quale è stata neutralizzata una grande bomba d'aereo e alcuni proiettili della seconda guerra mondiale, che sono stati rinvenuti nelle immediate vicinanze della banchina dove abitualmente ormeggiano le navi da crociera nel porto di Napoli.

L'intervento d'urgenza dei palombari di Comsubin è stato richiesto dalla Prefettura a seguito della segnalazione da parte dei sommozzatori della Polizia di Stato, intenti a controllare le banchine del porto in previsione delle prossime Universiadi, della presenza di un oggetto metallico che, per forme e dimensioni, poteva essere ricondotto ad un grande residuato bellico. Interdetta qualsiasi attività marittima nell'area di rinvenimento del probabile ordigno e disposta dalla Prefettura sia l'evacuazione della Stazione Marittima e del molo Beverello, sia l'interdizione del traffico pedonale e veicolare di Via Acton, alle prime luci dell'alba di oggi gli operatori del G.O.S. si sono immersi nei pressi dell'ormeggio nø 5 del molo Angioino per effettuare il riconoscimento del manufatto segnalato ed eventualmente procedere alle operazioni di bonifica.

A seguito di un'attenta ricognizione subacquea, gli artificieri della Marina hanno confermato non solo la presenza di una bomba d'aereo inglese da 500 libre (tipo MK IV GP), ma anche quella di 3 proiettili di artiglieria di grosso calibro, tutti risalenti al secondo conflitto mondiale. Alle 5,15 sono iniziate pertanto le operazioni di rimozione dal fondo degli ordigni esplosivi che, con tutte le cautele del caso, sono stati imbragati e rimorchiati a distanza fino a raggiungere una zona di sicurezza individuata dall'autorità mmarittima, a circa 3 miglia fuori il porto, dove, attraverso le consolidate procedure tese a preservare l'ecosistema marino, sono stati distrutti.

Dell'imminenza del brillamento è stato avvertito l'Osservatorio Vesuviano che ha puntualmente registrato l'onda d'urto provocata dalla deflagrazione avvenuta alle 7,15. Al termine delle operazioni il comandante del Nucleo SDAI di Napoli, tenente di vascello Daniele Bazzali, ha dichiarato: «Su richiesta della Prefettura siamo intervenuti d'urgenza al molo Angioino per la delicatezza della situazione che vedeva oltre 200 chili di esplosivo, perfettamente conservato in una bomba d'aereo inglese della seconda guerra mondiale, che giaceva silente dove ormeggiano quotidianamente le navi da crociera nel porto di Napoli». «Grazie al nostro addestramento e la nostra esperienza, in poche ore - dice Bazzali - abbiamo ripristinato le condizioni di sicurezza dello scalo partenopeo ed alle 6,45 è stata riaperta quella zona del porto al traffico marittimo. Mi preme raccomandare alle persone in vacanza al mare, che dovessero imbattersi in manufatti con forme simili a quelle di un ordigno esplosivo o parti di esso, di non toccarli o manometterli in alcun modo, perché potrebbero essere molto pericoloso. Quello che è doveroso fare è denunciarne immediatamente il ritrovamento alla locale Capitaneria di Porto o alla più vicina stazione dei Carabinieri, affinché possa essere richiesto il nostro intervento». 
© RIPRODUZIONE RISERVATA